È online la nota di sintesi curata da ART-ER sul commercio estero dell’Emilia-Romagna nel 2019
Nel 2019 l’export dell’Emilia-Romagna ha superato i 66,3 miliardi di euro, a valori correnti, in aumento del 4,0% rispetto al 2018, a fronte del 2,3% sia nel Nord-Est sia a livello nazionale.
Continua dunque la crescita significativa dell’export regionale, ma a un tasso inferiore rispetto a quello registrato nel 2018 (+6,3% rispetto al 2017), anche in conseguenza del rallentamento rilevato nell’ultimo trimestre dell’anno, determinato dal deterioramento del quadro economico internazionale e dall’inasprimento delle misure protezionistiche (in primis da parte degli USA). Dopo l’accelerazione rilevata nel terzo trimestre dell’anno (+5,8% sul terzo trimestre 2018), negli ultimi tre mesi del 2019 infatti le vendite all’estero della regione sono cresciute solo del 2,0% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
In termini assoluti l’Emilia-Romagna consolida la seconda posizione a livello nazionale per valore dell’export (il 13,9% del totale italiano) e si conferma prima regione per saldo commerciale (29,0 miliardi di euro) e valore dell’export pro-capite (14.875 euro correnti per abitante).
A livello settoriale si mette in evidenza una tendenza ben definita: da un lato rallenta l’export di beni intermedi e strumentali in accordo con la contrazione del ciclo economico internazionale, dall’altro cresce (in misura più che proporzionale) l’export legato alle produzioni del Made in Italy.
Per intensità di crescita delle vendite all’estero, si segnalano in particolare: i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+26,0%), i mezzi di trasporto (+9,2%), gli articoli di abbigliamento (+7,1%) e gli articoli farmaceutici (+18,4%).
In contrazione, invece, le esportazioni di apparecchi elettrici (-3,5%), di prodotti chimici (-2,5%), di macchine e apparecchi (-1,5%) e di prodotti tessili (-1,1%).
Per approfondire:
Report di sintesi sul commercio estero dell’Emilia-Romagna nel 2019