I nuovi criteri ambientali per la gestione del verde pubblico e per i servizi di ristorazione collettiva
Lo scorso 4 aprile due nuovi decreti ministeriali per acquistare verde sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, l’aggiornamento normativo andrà ad incidere su due settori rilevanti per la spesa pubblica e per il loro forte impatto economico, ambientale e sociale: la gestione del verde pubblico e i servizi di ristorazione collettiva.
Le modifiche serviranno a invertire il paradigma ambientale, aiutare il Made in Italy, ad avere cura del verde pubblico con criteri ecosostenibili e con la possibilità di sviluppare economia green per 3,5 miliardi di euro.
Ecco il dettaglio dei CAM (acronimo di Criteri minimi ambientali) per gli acquisti e i servizi della pubblica amministrazione da seguire obbligatoriamente.
Gestione del verde pubblico
Nel dettaglio dei decreti, il CAM per il verde pubblico introduce:
- l’affidamento di un servizio di progettazione/riqualificazione delle aree verdi oltre al servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico e alla fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico;
- la predisposizione di un censimento del verde propedeutico della gestione e manutenzione del verde pubblico;
- la qualifica di manutentore del verde per il titolare e il personale impiegato deve svolgere mansioni coerenti con le qualifiche professionali;
- l’obbligo di predisposizione di un piano di gestione e manutenzione delle aree verdi, basato sul censimento e sul principio di gestione differenziata degli interventi;
- azioni di comunicazione, divulgazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza;
- 7 criteri premianti per quanto riguarda il materiale florovivaistico che riguardano il sistema di gestione ambientale, il risparmio idrico, substrati a ridotto contenuto di torba, la produzione biologica, fonti di energia rinnovabili, un piano di gestione dei fitosanitari e le certificazioni di sistema o di prodotto di settore.
Servizi di ristorazione collettiva
Il CAM per la ristorazione collettiva introduce:
- distinzione chiara tra settori fra loro simili ma con necessità diverse, come scuole, uffici od ospedali;
- maggiore attenzione al valore del cibo e introduzione di strumenti per prevenire lo spreco di cibo;
- sostegno alla filiera agroalimentare italiana, con particolare attenzione alle produzioni locali, a chilometri zero, al biologico, fino ai prodotti ittici;
- obiettivo a lungo termine di far sviluppare allevamenti più sostenibili.
- 6 criteri premianti che promuovono la filiera corta; l’efficienza energetica nei centri di cottura e nella logistica la verifica delle condizioni di lavoro lungo tutto la catena di fornitura e azioni di comunicazione sulla qualificazione ambientale dei prodotti offerti anche per contribuire ad accrescere la cultura a riguardo.
ART-ER dal 2009 supporta la Regione Emilia-Romagna per la diffusione degli acquisti verdi sul territorio; una sfida cominciata ancor prima che a livello nazionale diventasse un obbligo, introdotto dall’art. 34 del Dlgs 50/2016, che ha portato la Regione a raggiungere il 53% di acquisti sostenibili con una copertura di spesa verde pari al 54% della spesa totale. Il nuovo target è di raggiungere il 100% degli appalti verdi nel 2021 nell’Ente Regione e su tutto il territorio amministrato coinvolgendo attraverso azioni di formazione e informazioni tutti i soggetti sottoposti al rispetto della normativa contrattualistica nella gestione della spesa pubblica.