Il progetto Region Arts e le misure a supporto dell’incontro tra tecnologie, arte e cultura
Le industrie culturali e creative hanno sempre giocato un ruolo propulsivo importante nello sviluppo di processi innovativi che fanno leva sul capitale umano, specializzazioni verticali e reti – spesso informali – che contribuiscono alla creazione della soft economy. Il mestiere creativo non è solo l’artefice di iniziative a forte impatto sociale ma genera anche effetti positivi sull’economia: in Emilia-Romagna le ICC producono il 9% del valore aggiunto regionale impiegando circa 80.000 addetti (ERVET, 2017).
Un altro aspetto che continua a caratterizzare questo comparto è la poca propensione all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Le nuove tecnologie
Il digitale non è solo un mezzo attraverso il quale raggiungere più facilmente il proprio pubblico ma anche una possibile soluzione per sperimentare nuovi processi produttivi, allargare i propri canali distributivi e migliorare la propria offerta, magari ampliando il proprio campo d’azione ad altri ambiti inesplorati.
Non è una novità: queste dinamiche sono sempre state evidenti ma l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi ha riaperto il vaso di Pandora, facendo riemergere nel discorso pubblico aspetti che prima venivano affrontati timidamente. In questo periodo le organizzazioni culturali hanno messo in atto – con una rinnovata urgenza – azioni digital che prima venivano posticipate poiché concepite solamente come elementi complementari alla propria attività core.
Il lockdown
Durante il lockdown, infatti, le ICC hanno incrementato esponenzialmente l’utilizzo del digitale: da una parte è aumentata la consapevolezza dell’importanza dell’ICT, un canale su cui investire maggiori risorse; dall’altra si sono evidenziati i gap tecnologici delle organizzazioni culturali che necessiterebbero di una maggiore interazione con i professionisti ICT per sviluppare strategie integrate e competenze chiave.
L’emergenza ha anche portato alla luce l’impellenza di incoraggiare maggiormente la cross-fertilization tra settore culturale e creativo e le industrie tradizionali – come la salute e la formazione – per sviluppare nuovi modelli di business più sostenibili, incrementare l’offerta innovativa e generare ricadute positive sul territorio e sull’economia.
Il progetto
RegionArts si occupa proprio di questo.
Il progetto – co-finanziato dal programma Interreg Europe – sviluppa azioni e iniziative tese favorire le collaborazioni tra artisti con i tecnologici andando a influenzare e migliorare alcune misure regionali che possano rendere più strutturate e sistematiche queste relazioni.
Tra le attività portate avanti assieme al partenariato di progetto si annovera il secondo Policy Booklet Designing support measures promoting connections between artists and ICT. Il documento esplora misure e iniziative che già incoraggiano queste relazioni e analizza il potenziale di trasferibilità in altre regioni.
La buona pratica individuata per la regione Emilia-Romagna è il bando Progetti di ricerca industriale strategica rivolti agli ambiti prioritari S3 che nelle due tornate (2015 e 2018) ha supportato progetti afferenti alle Industrie Culturali e Creative attraverso un co-finanziamento pari a € 7.167.977,51.
Il Policy Booklet è scaricabile QUI.