Scenari previsionali sull’economia dell’Emilia-Romagna nel biennio 2020-2021
I dati finora disponibili, dal livello internazionale a quello nazionale e regionale, sulla prima parte del 2020 e sugli scenari previsionali elaborati dai vari istituti e centri di ricerca, confermano che l’impatto dell’emergenza sanitaria sul 2020 sarà molto pesante, determinando una caduta del PIL più intensa di quella rilevata in occasione della Grande Recessione del 2008/2009.
Le nuove stime previsionali, rilasciate da Prometeia all’inizio di luglio, indicano per l’Emilia-Romagna una contrazione del PIL reale attorno al -10,6% nel 2020 e un successivo rimbalzo positivo nel 2021 (+6,8%).
La riduzione del PIL si accompagna alla contrazione di tutte le componenti: dagli investimenti fissi lordi, all’export, ai consumi delle famiglie.
I settori maggiormente impattati dallo shock risultano essere quelli delle attività di produzione di mezzi di trasporto, dei servizi artistico-culturali e di intrattenimento, dei servizi sportivi, dei servizi di alloggio e ristorazione e degli altri servizi personali. Gli unici settori che, invece, potrebbero vedere un’espansione della produzione nell’anno in corso sono l’industria farmaceutica e i servizi sanitari.
Relativamente al mercato del lavoro, il recupero delle ore lavorate a partire da maggio non basterà a colmare le perdite accumulate nella prima parte dell’anno. Per il 2020 si stima una contrazione del numero delle unità di lavoro a tempo pieno attorno al -10,2%, che verranno parzialmente recuperate nel 2021 (+4,9%).
La dinamica dell’occupazione e della disoccupazione risentirà dell’effetto prodotto dal pacchetto di misure economiche e deroghe normative introdotte in risposta all’emergenza sanitaria. Così, ad esempio, anche le stime previsionali per il 2020 tengono conto della distorsione provvisoria determinata dalla combinazione del divieto di licenziamento per motivi economici, del ricorso agli ammortizzatori sociali e delle deroghe sulle proroghe e rinnovi dei tempi determinati.
Lo scenario previsionale di luglio ipotizza per l’Emilia-Romagna una riduzione del numero di occupati nel corso del 2020 attorno a 54 mila unità, pari al -2,4% sul 2019. Solo una parte di questi lavoratori confluirebbe però nella
disoccupazione, mentre la quota preponderante ingrosserebbe – seppur in via transitoria – la componente inattiva della popolazione.
Sempre per il 2020 si stima un leggero aumento del numero delle persone in cerca di occupazione e del relativo tasso di disoccupazione. Tasso che potrebbe crescere maggiormente nel corso del 2021 con la fine delle misure straordinarie adottate in risposta alla fase emergenziale, per poi riprendere a diminuire progressivamente e tornare ai livelli pre-Covid attorno al 2024.
Per approfondire
Nota sugli scenari previsionali dell’Emilia-Romagna (luglio 2020)