Le esportazioni regionali nei primi sei mesi del 2020
L’impatto negativo del lockdown sui flussi commerciali con l’estero dell’Emilia-Romagna è stato particolarmente evidente nella dinamica del secondo trimestre dell’anno. Dopo la contrazione del 2,4% rilevata nei primi tre mesi del 2020, l’export regionale ha fatto segnare una più intensa diminuzione (-25,3%) nel secondo trimestre (su cui pesa il forte calo di aprile, solo in parte compensato dalla ripresa di maggio e giugno).
Nell’arco dei primi sei mesi dell’anno, il sistema economico regionale ha esportato beni e servizi per poco meno di 28,4 miliardi di euro (a valori correnti), il 14,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, contrazione in linea con quella del Nord-Est (-14,3%), leggermente più contenuta rispetto al livello nazionale (-15,3%). Tra le altre grandi regioni del Nord, si segnalano: Piemonte -21,2%, Lombardia -15,3%, Veneto -14,6%.
In termini assoluti l’Emilia-Romagna consolida la seconda posizione a livello nazionale per valore dell’export (il 14,1% del totale italiano) e prima per saldo commerciale ed export pro-capite.
Leggermente più intensa è risultata la contrazione complessiva delle importazioni regionali dall’estero, ridottesi del 15,0% rispetto al primo semestre 2019 (-8,4% nel I trimestre; -21,5% nel II trimestre).
A livello settoriale soffrono in particolare le esportazioni delle produzioni rientranti nella filiera meccanica (nel semestre: -23,3% i mezzi di trasporto; -21,2% i metalli di base e prodotti in metallo; -18,5% i macchinari e apparecchi) e in quella della moda (-24,8% gli articoli di abbigliamento; -24,6% i prodotti tessili), mentre aumenta l’export degli articoli farmaceutici (+38,0%) e dei Prodotti Alimentari, bevande e tabacco (+8,6%), che confermano il loro carattere anticiclico.
Per approfondire:
Nota di sintesi – Il commercio estero dell’Emilia-Romagna nel primo semestre 2020 (10 settembre 2020)