Infrastrutture di ricerca e innovazione: esperienze sui modelli di business
Lo scorso 6 ottobre si è svolta la prima delle due sessioni della conferenza finale del progetto INNO INFRA SHARE, di cui ART-ER è partner, sulle infrastrutture di ricerca e innovazione (RII) e sulla cooperazione interregionale.
La prima sessione ha mostrato i modelli di business per le RII, la strategia dell’UE per le infrastrutture tecnologiche e ha fornito interessanti esempi di accessibilità RII alle industrie e agli ecosistemi infrastrutturali innovativi dei Paesi Bassi, Belgio e Italia.
La sessione è iniziata con un keynote di Maurits Butter, Senior Scientist di TNO Strategy & Policy, che ha incentrato la sua presentazione sulle RII e sui loro modelli di business. Maurits ha presentato vari modelli e i fattori distintivi tra loro, in base all’offerta dell’infrastruttura e alla segmentazione della clientela (grandi aziende, PMI, startup che hanno tutte esigenze molto diverse). Le RII devono prestare attenzione sia al modello di business che al modello di ricavo e differenziare i loro servizi in base alle esigenze delle aziende, in relazione alla loro dimensione e maturità.
Parlando del ruolo dei finanziamenti pubblici e della sostenibilità finanziaria, Butter ha dichiarato: “Generalmente, il modello di business delle RII richiede molti finanziamenti pubblici all’inizio, ma entro 5-7 anni la quota dei finanziamenti dovrebbe diminuire. Tuttavia, per le RII non sarà mai lo 0%. Non ci si aspetta che le RII siano interamente di proprietà dell’industria, ma devono diventare guidate dall’industria.”
La presentazione è stata seguita da tre esempi di regioni partner del progetto.
Michel Weeda, programme manager presso Brabant Development Agency, ha presentato il caso del campus industriale di Brainport, cofinanziato a livello regionale. La provincia del Brabante settentrionale ha una visione molto strategica sull’importanza dell’industria intelligente e dell’industria 4.0 e ha quindi attivato il programma Fabbrica del Futuro. L’ecosistema del campus offre produzione, innovazione e istruzione sotto lo stesso tetto.
Ger van den Kerkhof di Flanders Make ha presentato Make Lab, un’infrastruttura mobile di Industria 4.0. Ger ha parlato di come portare la dimostrazione della tecnologia dell’Industria 4.0 alle aziende e di come collaborare attivamente con loro per convalidare i risultati della ricerca. Il laboratorio è finanziato dai fondi di Flanders Make e del FESR. Il Lab fornisce ad aziende di varie dimensioni diversi tipi di servizi, come demo, masterclass e workshop, tutti completamente pagati dalle aziende.
“I servizi gratuiti non hanno un valore reale!” ha affermato Ger.
Sanzio Bassini, direttore del Consorzio Interuniversitario CINECA, ha parlato di S.U.P.E.R., un progetto regionale per un’infrastruttura digitale integrata nell’ecosistema europeo. S.U.P.E.R. affronterà sfide quali progetti di ricerca fondamentale e applicata nei settori delle scienze della vita, medicina di precisione, analisi dei dati clinici, biobanche, materiali avanzati e industria 4.0. Il suo modello di business prevede che le attività di proof of concept siano cofinanziate dalle imprese.
Il keynote conclusivo è stato presentato da Charlotte Andersdotter, degli istituti di ricerca svedesi RISE. Charlotte ha parlato della strategia dell’UE per le infrastrutture di innovazione tecnologica (TII). Mentre le RII sono di solito orientate verso livelli di prontezza tecnologica (TRL) inferiori e minore intensità di sfruttamento da parte dell’industria, le TII sono focalizzate su TRL di livello alto, sono solitamente cofinanziate, co-stabilite e co-costruite insieme all’industria, principalmente per attività dimostrative.
“Le TII sono la spina dorsale degli ecosistemi RDI“, afferma Charlotte Andersdotter.
La seconda sessione, COOPERAZIONE INTERREGIONALE PER L’INNOVAZIONE si terrà il 27 ottobre 2020 e si concentrerà sull’importanza della cooperazione interregionale per lo sviluppo di un ecosistema di ricerca e innovazione più forte in Europa. Registrati qui