Le dinamiche del mercato del lavoro in Emilia-Romagna nel periodo gennaio-settembre 2020
La nuova nota di analisi sul mercato del lavoro dell’Emilia-Romagna aggiorna il quadro informativo sulle tendenze in atto in regione fino a settembre 2020 per quanto riguarda le stime sull’occupazione e la disoccupazione (ISTAT), i flussi di lavoro dipendente (SILER) e il ricorso agli ammortizzatori sociali (INPS).
Nel terzo trimestre del 2020 il numero di occupati in regione risulta essere in leggera diminuzione, sia in confronto al secondo trimestre dell’anno, sia in confronto con il medesimo periodo dello scorso anno. Nel medesimo periodo crescono invece le persone in cerca di occupazione, anche in questo caso sia in confronto a giugno sia rispetto allo scorso anno. Si tratterebbe in gran parte di persone che nel secondo trimestre 2020 avevano smesso di cercare attivamente lavoro e che ora sono nuovamente rientrate all’interno della componente attiva della popolazione. La popolazione inattiva di 15 anni ed oltre, dopo la crescita significativa osservata nel secondo trimestre (come conseguenza diretta delle misure di lockdown), sembrerebbe essersi ridotta rispetto al secondo trimestre dell’anno, mantenendoci comunque leggermente al di sopra del livello 2019.
Per quanto riguarda il lavoro dipendente, l’analisi del flusso di attivazioni e cessazioni di contratti, effettuata attraverso le comunicazioni obbligatorie del SILER, evidenzia come tra luglio e settembre 2020 si sia recuperato il 53,7% delle posizioni dipendenti perdute nel periodo da marzo a giugno 2020. Recupero che ha riguardato sia i tempi determinati, sia le posizioni lavorative nei settori del Commercio, alberghi e ristoranti e nelle Altre attività dei servizi.
Nei mesi di settembre e ottobre hanno continuato ad aumentare, anche se a ritmo più contenuto, le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni e dei Fondi di solidarietà. Nei primi dieci mesi del 2020, in Emilia-Romagna, sono state finora complessivamente autorizzate 356,7 milioni di ore. L’eccezionalità di questa fase è confermata dal confronto con il volume di ore autorizzate nel corso di tutto il 2010 (118,4 milioni), anno di picco della serie storica regionale.
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