Il commercio estero dell’Emilia-Romagna nel 2020
Il 2020 si chiude, come previsto, con una contrazione complessiva dei flussi commerciali con l’estero (la più ampia registrata dal 2009), sia per le esportazioni che per le importazioni, che ha interessato tutte le regioni italiane, ad eccezione del Molise. I contributi negativi maggiori derivano dalle grandi regioni del Nord (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna) e dal Lazio.
La perdita più consistente è stata determinata nel corso del secondo trimestre dell’anno, in corrispondenza del primo lockdown, che aveva interessato l’intero paese e, con modalità differenti, anche tutti gli altri partner commerciali. Grazie ad una dinamica congiunturale positiva nel terzo e quarto trimestre dell’anno, il bilancio annuale risulta comunque meno negativo di quanto previsto inizialmente.
L’Emilia-Romagna ha esportato nel corso dell’anno 61.148 milioni di euro, l’8,2% in meno rispetto al 2019 (come il Veneto e la media del Nord-Est). Una contrazione maggiore si è osservata a livello nazionale (-9,7%) e nel Nord-Ovest (-10,8% nella media di ripartizione). A livello regionale, nel 2009 la contrazione delle esportazioni era stata pari a -23,3%.
La regione si conferma seconda a livello nazionale per valore di export (14,1% del totale nazionale), dopo la Lombardia (26,3%) e prima del Veneto (13,8%). Risulta invece essere la prima regione per valore del saldo commerciale (27,5 miliardi di euro) e per valore dell’export pro-capite (13.698 euro, quasi il doppio della media nazionale).
A livello settoriale spicca il dato della farmaceutica (+26,5% su base annua) e dell’industria alimentare (+3,9%), che confermano la loro vocazione anticiclica. Tra i settori più penalizzati, il tessile e abbigliamento (-18,4%) e la metallurgia e prodotti in metallo (-16,6%). Negativi, ma con una contrazione più contenuta, anche i mezzi di trasporto (-8,1%) e i macchinari ed apparecchi (-11,1%), che rappresentano una delle principali specializzazioni produttive della regione, il cui export regionale è pari al 22,9% di quello settoriale a livello italiano.
L’analisi della dinamica trimestrale evidenzia come, nel secondo trimestre 2020, in corrispondenza del primo lockdown, la contrazione delle esportazioni regionali su base tendenziale sia stata pari a -25,3% rispetto al II trimestre 2019.
Il terzo e quarto trimestre hanno, invece, evidenziato una ripresa, in linea con la dinamica del commercio internazionale e dell’export nazionale, come confermato sia dal dato relativo alla variazione congiunturale (ossia rispetto al trimestre immediatamente precedente) sia dalla variazione tendenziale negativa rispetto al medesimo periodo del 2019 notevolmente più contenuta (-2,9% nel III trimestre e -1,5% nel IV trimestre).
Per approfondire
- Nota di sintesi – Il commercio estero dell’Emilia-Romagna: importazioni ed esportazioni regionali nel 2020 e dinamiche di breve periodo (marzo 2021)
- E’ possibile approfondire e navigare tra i dati sul commercio estero dell’Emilia-Romagna a questi link