Dinamiche del lavoro dipendente in Emilia-Romagna
L’aggiornamento dei dati del SILER porta all’attenzione rilevanti novità sull’andamento del lavoro dipendente, sia a livello nazionale che regionale, consentendo un primo bilancio sul difficile anno 2020. Nel quarto trimestre 2020 si è registrato il recupero integrale (almeno dal punto di vista quantitativo) delle posizioni dipendenti perdute in seguito al «lockdown» della primavera dello scorso anno, sia in Emilia-Romagna sia a livello nazionale.
Com’è noto, infatti, la perdita netta di posizioni dipendenti prodotta dal «primo impatto» dell’epidemia di COVID-19 si era concentrata nei mesi del «lockdown» (quasi -33,5 mila unità fra marzo e maggio 2020, secondo le stime aggiornate a fine febbraio 2021).
La forte crescita congiunturale delle assunzioni alla «riapertura» (+41,5% a maggio, +26,7% a giugno e +26,3% a luglio) ha portato al completo recupero delle posizioni perdute in precedenza già ad ottobre (36,1 mila le posizioni in più tra giugno a ottobre 2020), una rimonta peraltro proseguita fino alla fine dell’anno e nei primi due mesi del 2021, nonostante le nuove misure di confinamento imposte dalla «seconda ondata» pandemica.
La crescita delle posizioni dipendenti nell’ultima parte del 2020 (13.6 mila posizioni di lavoro in più) è ascrivibile all’industria in senso stretto e, in particolare, alle altre attività dei servizi, dove è risultato prevalente il contributo di trasporto e magazzinaggio, della pubblica amministrazione, della sanità, dei servizi alle imprese e dell’informatica. Negli ultimi tre mesi del 2020 nel settore commercio, alberghi e ristoranti le posizioni dipendenti sono invece tornate a diminuire, vanificando il recupero significativo avvenuto nella stagione turistica estiva.
Tali tendenze hanno trovato conferma nei primi due mesi del 2021 (5,4 mila posizioni dipendenti incrementali).
Per approfondire
Nota di analisi – Il lavoro in Emilia-Romagna: le dinamiche del lavoro dipendente nel 2020 e nei primi due mesi del 2021 (aprile 2021)