La Commissione Europea e la parità di genere nei settori creativi e culturali
Per la parità di genere non esistono strategie senza obiettivi precisi e non esistono obiettivi senza un costante monitoraggio dei risultati.
Per questo la Commissione Europea il 7 giugno 2021 ha pubblicato una relazione dettagliata sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, che contiene una panoramica di oltre 250 buone pratiche da attuare in tutta Europa per migliorare le condizioni di lavoro delle donne in questi settori.
Il documento, redatto con la collaborazione di diversi esperti degli Stati membri, fa parte del piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022 e tocca svariati temi: dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dalle difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro al divario retributivo di genere, fino all’imprenditorialità femminile e al diverso accesso tra uomini e donne alle posizioni di leadership.
Dopo avere effettuato una mappatura della situazione delle artiste e delle professioniste della cultura a livello europeo, la Commissione ha individuato una serie di disparità in quasi tutti i settori creativi dove le donne continuano ad avere un accesso limitato alle risorse creative e produttive.
Generalmente sono “pagate molto meno degli uomini e sono sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali e nelle altre posizioni decisionali, come pure nel mercato dell’arte”, si legge nel documento. Per affrontare queste disparità la Commissione Ue suggerisce una serie di pratiche che, se diffuse capillarmente negli ambienti dello spettacolo e dell’arte, migliorerebbero sensibilmente la condizione delle donne. Tra le raccomandazioni c’è l’uso di un linguaggio che tenga conto della dimensione di genere, l’attuazione della parità sul luogo di lavoro, ma anche l’integrazione della dimensione di genere nell’elaborazione dei bilanci: tutte azioni trasversali che, se messe in pratica, aiuterebbero a colmare il divario tra uomini e donne.