Carta blu UE: adottata dal Consiglio la nuova Direttiva per attirare lavoratori altamente qualificati
ll 7 ottobre il Consiglio dell’UE ha definitivamente adottato la nuova Direttiva “Carta blu” che stabilisce regole rivedute per i cittadini di Paesi terzi altamente qualificati che intendono vivere e lavorare nell’Unione europea.
La Direttiva sulla Carta blu, già in vigore dalla fine del 2009, definisce le condizioni di ingresso e di soggiorno che i cittadini di Paesi terzi (e i loro familiari) devono soddisfare per accettare un lavoro altamente qualificato nei Paesi dell’Unione europea. Tuttavia, questo schema non ha, fino ad ora, attirato abbastanza lavoratori, facendo anzi registrare poche migliaia di “Carte blu” emesse nell’UE (la maggior parte in Germania).
Le nuove norme, che sostituiranno quelle esistenti, armonizzeranno ulteriormente le condizioni di ingresso e soggiorno per i lavoratori altamente qualificati e aumenteranno l’attrattiva della Carta blu UE,
- stabilendo criteri di ammissione più inclusivi, anche riducendo la soglia di retribuzione per l’ingresso e la durata minima del contratto di lavoro sottoscritto (6 mesi, anzichè gli attuali 12), nonchè estendendo l’ambito di applicazione per includere i lavoratori altamente specializzati del
- facilitando la mobilità all’interno dell’Unione, anche tramite la riduzione del periodo minimo di soggiorno nel primo Stato membro, nonchè semplificando e accelerando la procedura per esercitare il diritto alla mobilità;
- agevolando il ricongiungimento familiare e concedendo al coniuge o al partner del titolare di Carta blu un accesso senza restrizioni al mercato del lavoro;
- semplificando le procedure per i datori di lavoro riconosciuti;
- concedendo un livello molto elevato di accesso al mercato del lavoro, in particolare stabilendo che gli Stati membri possono permettere ai titolari di Carta blu UE di esercitare attività autonome o altre attività professionali sussidiarie, nonché offrendo protezione, soprattutto in caso di disoccupazione;
- ampliando l’ambito di applicazione per includere i familiari non UE di cittadini dell’UE e i beneficiari di protezione internazionale.