Proseguono le visite degli Assessori regionali Salomoni e Colla alla Rete dei Tecnopoli
Proseguono le visite alla Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna da parte degli Assessori regionali Paola Salomoni (Assessore alla Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale) e Vincenzo Colla (Assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Lavoro, Formazione).
L’iniziativa della Regione vuole rimarcare il ruolo strategico della Rete nell’ambito della ricerca applicata a favore delle imprese e delle Istituzioni di ogni territorio, fondamentale in questa fase di ripartenza dell’economia post Covid: un momento cruciale per lo sviluppo economico, in quanto sono disponibili ingenti fondi europei su queste voci specifiche.
Oltre ai laboratori di ricerca di ciascun Tecnopolo e che sostengono le aziende in base alle specifiche caratteristiche di ciascuna struttura e alle produzioni dei territori, ogni Tecnopolo ospita anche gli spazi Area S3, che hanno l’obiettivo di favorire l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo regionale nei settori trainanti e in quelli emergenti. Sono spazi di aggregazione frequentati da imprenditori, startupper, professori universitari, studenti e ricercatori con la finalità di generare nuove opportunità di accesso ai percorsi professionali o per sviluppare nuovi progetti.
Il Tecnopolo di Reggio Emilia, meccatronica d’avanguardia
Il Tecnopolo ha sede nel Capannone 19 delle storiche Officine Meccaniche Reggiane, area in fase di rigenerazione urbana. Il Capannone ospita 4 laboratori di ricerca avanzata e trasferimento tecnologico al servizio delle imprese. All’interno dell’edificio trova sede, inoltre, un incubatore per startup innovative.
Il Tecnopolo evidenzia una forte specializzazione nei settori della meccanica e meccatronica, insieme all’agroalimentare, digitale, ambiente ed energia. Proprio da alcuni di questi focus sono nati progetti importanti per il territorio, in sinergia con il mondo accademico, imprenditoriale e istituzionale. Tra i più recenti, il Tech-Up e il Digital Automation Lab, appartenenti al Distretto Digitale, promosso da Unindustria Reggio Emilia e gestiti da Fondazione REI.
Spiega Andrea Parmeggiani, referente del Tecnopolo reggiano: “La visita degli Assessori regionali ci ha permesso di approfondire le prospettive di sviluppo in vista del nuovo Programma Quadro EU, dei Programmi Operativi Regionali europei (POR) e del programma PNRR. A Reggio possiamo contare su un’importante progettualità pubblico – privata nell’ambito del Distretto Digitale, e sul forte coinvolgimento delle Grandi e Piccole e Medie Imprese nelle attività del Tecnopolo. Ci sono anche progetti fortemente innovativi in via di sviluppo: ad esempio la possibile evoluzione del laboratorio di automazione e robotica nel campo della computer vision applicata ai processi industriali per aumentare la flessibilità delle installazioni robotiche, e la creazione di un centro dedicato alla mobilità sostenibile che supporti l’adozione dei sistemi a fuel cell – idrogeno nelle applicazioni mobili su veicoli industriali e off-road”.
Il Tecnopolo di Parma, specializzato nell’agroalimentare e non solo
Il Tecnopolo offre accesso a 8 laboratori di ricerca industriale della Rete Alta Tecnologia ER che operano negli ambiti agroalimentare, biotecnologie, innovazione farmaceutica, energia, ambiente ed economia circolare, medicina traslazionale e ICT per industria 4.0 e logistica, tutti settori altamente strategici e caratteristici del territorio parmense. Aspetti illustrati nel corso della visita degli Assessori Salomoni e Colla.
Spiega Fabrizio Storti, prorettore alla Terza Missione dell’Università di Parma “I Centri di ricerca dell’Ateneo accreditati alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e afferenti al Tecnopolo hanno generato circa 12 milioni di euro di entrate tra progetti istituzionali e ricerche su commissione negli ultimi sei anni (2016-2021). L’eccellenza tecnico-scientifica espressa dai Centri di ricerca è a portata delle PMI locali, come hanno dimostrato le testimonianze delle medie imprese del territorio intervenute all’evento e beneficiarie del supporto dei nostri ricercatori. Grazie all’opportunità di attingere a fondi straordinari sia a livello nazionale sia a livello regionale, in coerenza con la strategia dell’Ateneo di Parma, il Tecnopolo sta indirizzando la sua missione verso lo sviluppo della ricerca industriale a supporto dei settori agroalimentare, farmaceutico/lifescience, energia/ambiente e logistica”.
Prosegue Storti: “Le attività di animazione, promozione e formazione, come per esempio la partecipazione attiva a Cibus, la formazione all’imprenditorialità Parma E-Lab, il sostegno all’avviamento del Parma Food Business Incubator, fanno del Tecnopolo un hub riconosciuto per la sua capacità di generare opportunità connesse alla ricerca e all’innovazione, e un’infrastruttura di supporto alle innovazioni nei settori di riferimento del territorio, in primis l’agroalimentare”.
A Bologna – Ozzano si studiano nuovi farmaci e medicina rigenerativa
La struttura felsinea opera nello sviluppo di nuovi farmaci convenzionali e innovativi, offre soluzioni per la medicina rigenerativa anche con biomateriali; utilizza le tecniche bioinformatiche e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale per sviluppare nuovi approcci per la diagnostica e la terapia.
Uno dei focus primari del Tecnopolo è quello delle malattie e delle lesioni del cervello e del midollo spinale, patologie ancora in attesa di soluzioni terapeutiche efficaci.
Afferma Paolo Celli, manager del tecnopolo di Ozzano: “La mission dei Tecnopoli è incentrata sul dialogo che porti a co-progettazioni, e in questo senso un aspetto fondamentale emerso anche dall’incontro con gli Assessori regionali è la funzionalità del dialogo tecnopolo-istituzioni-stakeholder territoriali, che si sviluppa in modo anche informale e al di fuori di schemi rigidi: un dialogo aperto e concreto. Dobbiamo interpretare in modo corretto le opportunità che questa fase “storica” offre, sia per quanto riguarda le azioni che potranno essere sostenute dal PNRR, sia per l’avvio del settennato di finanziamenti europei. Per questo è così importante parlare concretamente di sinergie, network, di masse critiche da formare.
Una capacità sempre maggiore di dialogo col territorio e la comunità è imprescindibile per chi come noi si occupa di ricerca per la salute”.
Tecnopoli di Modena e Mirandola – All’avanguardia nel settore biomedicale e nella meccanica avanzata
Il Tecnopolo di Modena si articola su 3 sedi distinte. La sede di Modena è collocata all’interno del campus del Dipartimento di Ingegneria ‘Enzo Ferrari’ dell’UniMoRe: è dedicata ai settori digital, ICT, elettronica, creatività, manifattura, manifattura digitale e settori collegati.
La sede dell’Unione Terre di Castelli – Incubatore Knowbel è dedicata ai settori meccanica avanzata, motoristica, automazione industriale, robotica, meccatronica, elettronica, ICT afferente all’ambito industriale e ai settori ad essi collegati.
La struttura di Mirandola è specializzata nel settore biomedicale e nel periodo della pandemia ha consolidato un ruolo di riferimento nazionale, anche come centro certificatore di dispositivi sanitari. Il Tecnopolo ha ricevuto oltre 800 domande da parte di aziende, istituti e soggetti pubblici e testato più di 300 materiali per produrre mascherine chirurgiche.
Nel territorio modenese sono presenti anche 17 Laboratori di ricerca industriale e 4 Centri per l’Innovazione accreditati alla Rete Alta Tecnologia.
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