La Rete dei Tecnopoli e il comparto meccanico – meccatronico: innovazione per un asset di livello mondiale
Nel weekend tra il 22 e il 24 aprile l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola torna a ospitare il Gran Premio di Formula 1, non a caso denominato “Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna”.
Torna uno dei più importanti eventi automobilistici mondiali che celebra non solo la storia sportiva del territorio emiliano-romagnolo, ma in generale un comparto strategico e innovativo: quello della motoristica, della meccatronica, dell’automotive, che qui vanta eccellenze riconosciute e apprezzate in tutto il mondo
La filiera della meccanica rappresenta infatti uno dei principali e più articolati cluster di settori e sub-settori presenti in Emilia-Romagna, così definito anche dalla Strategia di specializzazione intelligente S3 della Regione, il principale documento di indirizzo che contiene gli obiettivi strategici per l’evoluzione della tecnologia, dei sistemi produttivi, dell’ecosistema regionale della ricerca.
Il comparto vive ovviamente di costante innovazione e introduzione di nuove tecnologie, tanto più in questo periodo in cui l’automotive e la mobilità tutta è in una fase di profonda trasformazione, collegata a temi divenuti urgenti quali la transizione ecologica, il superamento dei carburanti fossili e la conseguente e costante crescita della quota di mercato occupata da veicoli elettrici e ibridi.
In questo ambito è fondamentale l’apporto della Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, per fornire servizi specializzati di supporto all’innovazione delle imprese, delle persone e del territorio.
Le caratteristiche del comparto meccanico e meccatronico in Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna vanta la presenza di imprese leader a livello mondiale nel settore meccanico e meccatronico, Laboratori della Rete Alta Tecnologia altamente specializzati che dialogano con le molteplici piccole e medie imprese operative nelle rispettive nicchie di mercato
Non solamente i marchi automobilistici e motociclistici quali Ferrari, Lamborghini, Maserati, Dallara, Pagani, Ducati, che hanno sede nella “Motor valley” emiliana e rappresentano l’eccellenza mondiale nelle due e quattro ruote.
Tra gli ambiti di specializzazione della filiera nel territorio regionale ci sono anche grandi player nei mezzi di trasporto, meccanica agricola, oleodinamica, turbine e pompe, meccanica industriale, automazione e meccanica di precisione.
Complessivamente la filiera conta oltre 41 mila imprese e 311 mila addetti e si caratterizza per un’alta vocazione al commercio estero, con oltre 36 miliardi di euro di esportazioni all’anno.
Alimentazione innovativa per l’automotive: se ne è parlato al Tecnopolo di Reggio Emilia
Il Tecnopolo di Reggio Emilia ha collaborato all’evento, che si è svolto pochi giorni fa, organizzato da Fondazione REI (Reggio Emilia Innovazione), centro di servizi alle Imprese (in particolare nei processi di trasferimento tecnologico e servizi di ricerca industriale) “Automotive revamping”.
Un incontro di alto profilo che ha avuto l’obiettivo di avviare un dialogo con le imprese, per favorire la transizione dall’uso dei carburanti fossili a sistemi energetici alternativi.
Per Art-ER è intervenuto l’Ingegner Francesco Ausiello, che ha presentato una ricerca sull’impatto della transizione energetica nell’automotive, includendo veicoli e componentistica.
La ricerca convalida molteplici vantaggi sia dei veicoli elettrici a batteria (BEV) sia di altre forme di alimentazione quali metano, idrogeno ed e-fuels, anche per applicazioni su lunghe percorrenze, trasporto pesante, aereo e ferroviario.
Un altro progetto del Tecnopolo reggiano, ancora in collaborazione con Fondazione REI, vede una serie di seminari online, ancora in corso (il secondo si svolgerà il 12 aprile) sull’ “Inventory Management 4.0 – Metodi avanzati per la gestione delle operations con tecniche di machine learning”.
I temi affrontati sono di strettissima attualità: le variazioni repentine del mercato, l’alta volatilità dei costi, con la conseguente necessità per le aziende di rivedere molto rapidamente i piani di produzione.
Applicazioni personalizzate del Machine Learning possono dare un grande aiuto alle aziende: l’Artificial Intelligence si può applicare ad aspetti quali la programmazione di produzione e le vendite
DiaPro4.0: dal Tecnopolo di Ferrara un sistema per l’analisi predittiva nella meccanica
Il Tecnopolo di Ferrara, attraverso due laboratori che operano all’interno del Tecnopolo stesso, il Laboratorio CNR – Stems e il Laboratorio di ricerca industriale MechLav, hanno presentato nelle scorse settimane i risultati dell’innovativo progetto DiaPro4.0, durato più di due anni.
DiaPro4.0 ha visto lo sviluppo di un sistema multisensore per la diagnostica e la prognostica integrato in azionamenti meccanici: un sistema in grado di identificare le migliori tecnologie di analisi predittiva, effettuando in autonomia una autodiagnosi su problemi/difetti che possono insorgere durante la produzione (Diagnostica predittiva), e poter stimare la vita residua della linea, pianificando in anticipo gli interventi di manutenzione (prognostica).
Le particolarità del sistema riguardano il costo, che risulta inferiore dal 30% al 50% rispetto agli altri disponibili sul mercato; l’elevata affidabilità diagnostica, con identificazione del pitting negli ingranaggi con un anticipo di 100 ore dal fermo macchina, e di difetti dei cuscinetti con un anticipo di 150h rispetto al danno catastrofico; l’elevata precisione prognostica, con una stima della vita residua con un intervallo di ±5%.
L’evento conclusivo al Polo Scientifico Tecnologico di Ferrara ha visto il coinvolgimento di tutti i laboratori attivi sul progetto, MechLav del Tecnopolo di Ferrara, in qualità di capofila, RawPower S.r.l. ed Intermech Mo.RE dell’Università di Modena e Reggio Emilia, oltre che delle aziende partner coinvolte nel progetto: Bonfiglioli Spa (motoriduttori, motori elettrici e inverter) e Marposs Spa (fornitura di apparecchiature di misurazione di precisione e il controllo della qualità per grandi case automobilistiche).
Il progetto FireMat del Tecnopolo di Piacenza sull’utilizzo di materiali compositi a più alte temperature
Recentemente sono stati illustrati, anche attraverso un video informativo i risultati del progetto FireMat, portato avanti dal laboratorio MUSP del Tecnopolo di Piacenza. Il progetto è dedicato ai materiali compositi, e ha portato a nuove possibilità di applicazione, incrementando la massima temperatura di impiego dei compositi fibrorinforzati a base polimerica.
FireMat ha visto anche l’incentivazione dell’economia circolare producendo materiali riciclabili e da materie prime di scarto. Ora è possibile realizzare in partnership con le aziende interessate dimostratori in scala reale per arrivare alla fattibilità industriale di prodotti quali paracalori, tubi di scarico, pannelli coibenti.
Si arriverà alla realizzazione e implementazione su scala reale di due tipologie di materiali termoresistenti: compositi antifuoco a matrice polimerica pre-ceramica rinforzati con fibra basalto, puntando alla completa riciclabilità del composito; barriere termiche, con temperature di lavoro fino a 800°C, con un composito rinforzato con fibra di carbonio lunga, corta o feltri e matrice refrattaria nanostrutturata, prodotta da resine inorganiche.
Un approfondimento sull’apporto della Rete dei Tecnopoli allo sviluppo tecnico e tecnologico del comparto meccanico e meccatronico proseguirà con l’analisi di altri progetti in un successivo articolo