Al via Startup in the Net 2022: Ecco come ART-ER ha contribuito al successo di Axyon AI
La rubrica Startup in the Net raccoglie una serie di interviste realizzate a startup innovative iscritte a EmiliaRomagnaStartUp e che ART-ER segue nel loro percorso di sviluppo e crescita.
Capire quando è il momento di aggiustare il tiro è uno degli ingredienti del successo di una startup. Axyon AI si occupa di sviluppo di modelli predittivi per il settore finanziario basati su intelligenza artificiale.
Quando li abbiamo intervistati la prima volta nel 2018 avevano a catalogo due prodotti: dopo un’attenta valutazione del mercato, la startup ha deciso di concentrarsi solo su quello con maggior possibilità di crescita.
È quindi Axyon IRIS®, un software basato su intelligenza artificiale e Machine Learning per gli investimenti, il prodotto di punta che l’impresa innovativa con base a Modena, grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna e di ART-ER, ha portato allo SMAU di Parigi con l’obiettivo di ampliare il proprio portafoglio clienti. Ci racconta come è andata Giacomo Barigazzi, co-founder e Head of Corporate Development di Axyon AI.
Barigazzi, cosa è successo dal 2018 a oggi?
Abbiamo scelto di concentrarci sul prodotto rivolto al mondo dell’asset management, Axyon IRIS, abbandonando SynFinance, la soluzione che avevamo sviluppato per prevedere la probabilità di partecipazione di investitori a operazioni di prestito sindacato. I clienti di Axyon IRIS sono gli investitori istituzionali, quindi banche, assicurazioni, hedge fund e società di gestione risparmio a cui si sono aggiunti nell’ultimo anno e mezzo i trading desk di grandi società che operano nel settore energia. Questo in particolare è un ambito molto interessante perché c’è bisogno di tutelarsi rispetto alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
Un tema di grande attualità in questo periodo, da più punti di vista.
Sì, anche se devo dire che abbiamo avuto la fortuna di capire in anticipo le potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’ambito della finanza. Questa esperienza ci consente oggi di avere un prodotto ampiamente testato: avendo già dei clienti, sappiamo quali sono le caratteristiche che piacciono di più e quali meno.
Nella vostra decisione di correggere la rotta, quanto ha inciso la pandemia?
In realtà la scelta di focalizzarci solo sull’asset management l’avevamo maturata a fine 2019. Era necessario infatti rivedere il nostro budget sul 2020 per investire al meglio risorse e energie. L’impatto del Covid per noi si è tradotto principalmente nella difficoltà di ingaggiare nuovi clienti perché per acquisirne di nuovi nel nostro caso non funzionano gli annunci su Linkedin o Google Ads. Per noi è essenziale incontrare le persone. I clienti li intercettiamo o attraverso i nostri advisor o investitori oppure alle fiere di settore.
Il bando per la partecipazione a SMAU è arrivato al momento giusto.
Siamo sempre molto attenti alle iniziative che escono su scala regionale, nazionale e europea. Per esempio nel 2021 abbiamo vinto il bando per l’attrazione e il consolidamento di start up innovative della Regione Emilia-Romagna.
Abbiamo ricevuto l’approvazione da parte di Invitalia per il bando Smart & Start grazie al quale abbiamo ottenuto poco più di 800.000 euro per un finanziamento a tasso zero che abbiamo impiegato per raccogliere clienti anche nel mondo Energy. Poi abbiamo costituito un consorzio di cui siamo capofila, composto da Cineca e Università di Modena che ci ha permesso di partecipare a un bando europeo per l’utilizzo di tecnologia high performance computing (https://www.ff4eurohpc.eu/). Quindi quando abbiamo letto dell’iniziativa di SMAU abbiamo fatto subito domanda: alcuni dei clienti che abbiamo oggi li abbiamo conosciuti proprio grazie a iniziative di qualche anno fa finanziate proprio da ART-ER.