Il valore delle libere professioni in Emilia-Romagna
Le libere professioni e il settore terziario svolgono un ruolo sempre più importante nel quadro dell’economia nazionale e regionale come conferma il loro prezioso contributo durante il periodo della ricostruzione post-sisma del 2012 e oggi nella gestione dei progetti e dei fondi del Pnrr.
Una comunità che sta attraversando dei grandi cambiamenti viste le transizioni digitale ed ecologica in atto e con cui la Regione sta collaborando attivamente grazie all’Osservatorio regionale sulle libere professioni e al Comitato consultivo con la realizzazione di una indagine qualitativa presentata durante la tavola rotonda “Libere professioni e innovazione in Emilia-Romagna” svoltasi a Bologna il 3 febbraio.
Nell’ambito dell’incontro sono stati presentati i dati aggiornati sul contesto e la dinamica della libera professione in Emilia-Romagna e gli esiti dell’indagine qualitativa condotta nel corso del 2022.
Dopo gli interventi di Paolo Feltrin (Osservatorio Libere Professioni Confprofessioni), di Claudio Mura (Programmazione e studi di Art-ER), Walter Anedda (responsabile Centro studi Adepp) e Antonello Crudo (direttore Inps Emilia-Romagna), si è svolta la tavola rotonda moderata da Morena Diazzi (Direttore generale Conoscenza, ricerca, lavoro, imprese della Regione Emilia-Romagna) a cui hanno partecipato Flaviano Celaschi (Università di Bologna e presidente Clust-ER Create), Maurizio Sorcioni (Direttore direzione studi & ricerche – Anpal Servizi SpA), Antonella Ricci (Vicepresidente Comitato Unitario Professioni Emilia-Romagna), Maria Pungetti (Presidente Confprofessioni Emilia-Romagna), Federica Pasini (Tavolo regionale dell’imprenditoria), Mariagrazia Baroni (Coordinamento delle libere associazioni professionali Emilia-Romagna).