Al via il ciclo di interviste “DIG.INT POINT OF (inter)VIEW – Voices from the territories”
Con l’intervista a Serse Soverini, Direttore operativo dell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia Romagna, prende il via un appuntamento che ci accompagnerà nei prossimi mesi e ci consentirà di conoscere meglio i diversi contesti regionali coinvolti nel partenariato del progetto DIG.INT | Digital International Trainers, attraverso il dialogo con alcuni dei loro rappresentanti.
DIG.INT è un progetto europeo, di cui ART-ER è partner, il cui obiettivo è sostenere il processo di internazionalizzazione dell’istruzione e formazione professionale (IFP) – ai tre livelli di insegnanti/formatori-discenti, organizzazioni di fornitori di IFP e sistemi di IFP regionali – sfruttando appieno le opportunità di trasformazione digitale per aumentare l’attrattiva dell’istruzione e formazione professionale e la sua capacità di sostenere il processo di internazionalizzazione dei sistemi economici.
I partner del progetto sono:
- CIS Scuola per la gestione d’impresa (LP);
- ART-ER;
- Politecnica University of Bucharest;
- CIFP MEKA LHII;
- SFC Sistemi Formativi Confindustria;
- JVB Jan Van Brabant School;
- University Lion;
- University College of Leuwen
L’intento è quello di approfondire alcuni temi legati all’internazionalizzazione della formazione, mettendo a sistema differenti soggetti intervistati a seconda del diverso ruolo e caratteristiche, siano essi appartenenti ad istituzioni Regionali, Enti di formazione, Aziende o Università.
Le competenze al centro della Transizione Digitale e Green – Quando l’internazionalizzazione della formazione è sinonimo di qualità
La dimensione internazionale della formazione professionalizzante superiore, è cruciale per la competitività e l’attrattività dei territori, ma c’è ancora molto da fare. Ne abbiamo parlato con Serse Soverini, Direttore operativo dell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia Romagna.
“Con internazionalizzazione della formazione dei percorsi ITS” – ci racconta Soverini – “non intendiamo solo l’acquisizione di competenze tecnologiche per cui esistono parametri europei di riferimento, ma anche lo sviluppo di competenze trasversali, quello delle soft skills e della capacità di lavorare in team con persone che sono state formate in contesti formativi differenti”. In questo senso, un confronto con aziende internazionali, risulta discriminante per potersi allineare a livello europeo.
L’aspetto critico sta nel rendere significativa l’esperienza internazionale. Allo stesso tempo però è anche l’aspetto più sfidante.
”C’è un forte interesse ad esempio sulle competenze trasversali che riguarda la transizione digitale ed esiste una piattaforma comune a livello europeo entro la quale poter incentivare e supportare la circolazione dei ragazzi all’interno di percorsi comuni di formazione terziaria e professionalizzante di qualità”.
Altro elemento molto importante è la relazione con il territorio, tenere conto, cioè, delle specificità degli ecosistemi regionali e della loro relazione con la dimensione internazionale.
“In Italia lavoriamo molto sulle nicchie, ma ci sono delle competenze più generali, ad esempio sul green e sul digitale, che possono certamente essere acquisite guardando a paesi che in Europa detengono una leadership” – prosegue Soverini – “ e quindi combinare all’esperienza linguistica anche quella dell’acquisizione di competenze avanzate in questi due campi”.
Ecco che diventa fondamentale condividere e definire punti di eccellenza in Europa che favoriscano la mobilità.
“La formazione terziaria professionalizzante ha un approccio educativo molto diverso da quello accademico: il modello è basato sul trasferimento di know how, quindi anche i nostri corsi ITS sono basati su questo. Per un ragazzo l’esperienza sul trasferimento di know how in un altro paese è molto importante.
La capacità di leggere la dimensione internazionale dell’innovazione e di tradurla all’interno dell’azienda e nella formazione anche dei formatori, è un elemento chiave per poter costruire un network di soggetti che condividono competenze comuni. Così come accade più facilmente per i percorsi universitari, anche per quelli professionalizzanti “sarebbe importante immaginarsi una rete e dei percorsi unificati nella definizione delle competenze”.
“Il progetto DIG.INT lavora molto sul network e su una scala europea e questo per noi è molto interessante, continueremo a guardare con molta attenzione al progetto e ai suoi sviluppi”.
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Serse Soverini è Direttore Operativo dell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia Romagna, che riunisce Fondazioni ITS, per sviluppare strategie condivise per la promozione della formazione, stimolare il talento, suggerire percorsi professionalizzanti e agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro nelle seguenti aree: Beni culturali – Turismo; Mobilità e logistica sostenibile; Meccanica; Agro-Food; ICT e Industrie creative; Scienze della vita; Efficienza energetica.
Maggiori informazioni disponibili in italiano sul sito dell’Associazione
Per ulteriori informazioni su DIG.INT