Emilia-Romagna e California insieme per affrontare la sfida al cambiamento climatico
Si rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna e California che da oggi ha uno strumento in più grazie a un protocollo d’intesa, sottoscritto dal presidente della Regione e dal governatore statunitense, Gavin Newsom, per affrontare insieme la sfida del cambiamento climatico e individuare azioni comuni sul piano della sostenibilità e della transizione ecologica.
A partire dal passaggio verso l’energia pulita nei trasporti e nell’industria, dall’agricoltura 4.0 e dal contrasto ai fenomeni climatici, come siccità e condizioni meteorologiche estreme, che i due territori condividono.
I punti qualificanti dell’accordo, firmato a Bologna nel corso di un incontro tra il presidente della Regione e la delegazione statunitense guidata dal governatore Newsom, riguardano la sostenibilità ambientale e le politiche per la decarbonizzazione dei processi industriali in Emilia-Romagna e California, territori caratterizzati da condizioni climatiche come periodi siccitosi, eventi meteo estremi e in prima linea nelle azioni contro l’emergenza climatica.
Entrambi i governi, regionale e statale, hanno fissato l’obiettivo di neutralità carbonica – entro il 2050 in Emilia-Romagna ed entro il 2045 in California – e il passaggio al 100% di energie rinnovabili, previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna nel 2035. Condivisa anche la necessità di azioni di sostegno reciproco per adattarsi più rapidamente agli impatti climatici e alle emergenze.
I contenuti del protocollo d’intesa
Le azioni di collaborazione individuate dall’accordo, che ha validità triennale, riguardano agricoltura di precisione, gestione sostenibile dell’acqua, protezione della biodiversità, strategie e azioni per la qualità dell’aria. Quindi energie rinnovabili, tra cui fotovoltaico ed eolico, idrogeno pulito e rinnovabile, efficienza energetica e decarbonizzazione degli edifici e dei trasporti, compresi i veicoli a emissioni zero e le infrastrutture di ricarica e rifornimento.
Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’intesa, potranno essere avviate anche collaborazioni con università e altre istituzioni accademiche pubbliche e private, organizzazioni non governative, imprese e istituzioni governative locali, statali o nazionali.
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