ART-ER

Contesto

Il Clust-ER Economia Urbana

Lo scopo principale del Clust-ER sarà individuare nuovi modelli di organizzazione e d’uso dello spazio urbano, differenziati per tipologie di territorio e in linea con il cambiamento degli stili di vita dei cittadini, mettendo sempre al centro del processo il loro coinvolgimento; passaggi fondamentali in questo percorso, la digitalizzazione dei servizi e lo sviluppo delle infrastrutture di prossimità e la sperimentazione di modalità innovative di organizzazione delle imprese, basate su equità, sostenibilità, inclusione. Il lavoro di questo Clust-ER si inserirà all’interno di diversi strumenti già adottati dalla Regione: prima di tutti il Patto per il lavoro e per il clima, ma anche la nuova programmazione 2021-2027 Fesr e Fse+ e la Strategia di specializzazione intelligente, nella quale si richiama la necessità di un approccio integrato tra diversi settori produttivi al fine di rafforzare l’economia urbana dei territori.

L’economia urbana è la disciplina che analizza i rapporti tra attività economiche (imprenditoriali e sociali) e territorio studiando le modalità con cui le interazioni tra persone, cose e informazioni nello spazio rendono possibile l’organizzazione della domanda e dell’offerta di servizi sul territorio per rispondere ai fabbisogni delle comunità. Parlare di economia urbana significa quindi individuare i driver per la crescita dell’attrattività e della vivibilità del territorio. Le dinamiche di concentrazione e specializzazione dei servizi commerciali, sociali, sanitari e culturali, il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, unitamente a mutamenti strutturali nelle modalità di organizzazione del lavoro e fruizione dei servizi hanno subito un’accelerazione con la pandemia da Covid-19, alimentata dalla progressiva digitalizzazione delle attività. Questi fenomeni hanno accelerato cambiamenti nei modelli di vita e di consumo: dall’utilizzo massiccio dell’home delivery e dello smart working, alla rivalutazione delle reti di prossimità, costituite dagli esercizi commerciali di vicinato, dai presidi socio-sanitari e assistenziali e dai centri di aggregazione sociale e culturale.

La Commissione Europea ha definito economia di prossimità l’insieme delle catene del valore di “corto raggio” che interconnettono i diversi sistemi industriali, dalle costruzioni alla mobilità, dall’energia al commercio e si innestano sugli hub di prossimità (servizi e spazi della città, luoghi della produzione e del consumo locale). In questo contesto, ripensare la progettazione, distribuzione ed erogazione di servizi rivolti ai cittadini e alle comunità permette di rileggere e innovare alcuni dei settori trainanti per l’economia della Regione Emilia-Romagna, come il settore del commercio e il cosiddetto terziario urbano, alla luce di un’idea di sviluppo integrato e più aderente alla domanda di innovazione diversificata da parte dei territorio. La prospettiva delineata dalle politiche europee e lo scenario di realizzazione del Recovery Plan offrono alle città una straordinaria occasione di intervento strategico integrato che mette le nuove tecnologie abilitanti al servizio delle persone e delle comunità.

Obiettivi del Cluster

  •  andare oltre il concetto di Smart city verso un’idea di città e territorio della prossimità “aumentata”, una città delle persone 4.0 che riconnette i luoghi del lavoro, dell’abitare e dei servizi alla persona, individuando nuovi modelli di organizzazione e uso dello spazio che permettano di praticare stili di vita più sostenibili e socialmente inclusivi a partire dai soggetti più fragili, in particolare bambini e anziani;
  • supportare lo sviluppo delle infrastrutture sociali di prossimità nelle città e nel territorio (in particolare in termini di forme innovative di housing e di gestione ottimizzata della logistica dei servizi sociali e assistenziali) e incoraggiare lo sviluppo di modelli collaborativi, sostenibili e locali di produzione e consumo (“local value loops”);
  • sviluppare processi di digitalizzazione, personalizzazione, funzionalizzazione di prodotti/servizi, al fine di portare un valore aggiunto anche nei comparti più tradizionali del territorio (artigianato, commercio, food);
  • riorganizzare le filiere della produzione ed erogazione di servizi al cittadino (“terziario urbano”) attraverso nuovi modelli organizzativi basati su innovazione, inclusione, equità e sostenibilità (cooperative di comunità, comunità energetiche, welfare districts, reti di prossimità)
  • studiare modelli differenziati per tipologie di territorio con fabbisogni diversi, sviluppando proposte tarate su città dense, aree metropolitane e intermedie, aree interne e montane;
  • integrare le competenze di ricerca e innovazione in ambito digitale con quelle legate alle scienze sociali, urbane ed economiche, al fine di consentire una migliore rispondenza delle soluzioni innovative ai fabbisogni reali e una maggiore sostenibilità economica delle scelte effettuate
  • intercettare le opportunità europee di sviluppo progettuale, di competenze e investimento connesse ad esempio alle iniziative 100 Climate Neutral Cities by 2030, New European Bauhaus, Intelligent Cities Challenge, Affordable Housing Initiative, Pact for Skills in Proximity and Social Economy.

Temi strategici

  • Nuovi modelli di costruzione dell’offerta al cittadino
    • Citizen engagement e human-centricity per la creazione di nuovi prodotti e servizi: nuove modelli per la raccolta dinamica dei fabbisogni abitativi, culturali, educativi, sociali, sanitari del territorio, in particolare delle fasce più fragili per la creazione di prodotti e servizi human-centric e nuove modalità di coinvolgimento attivo dei cittadini, in un’ottica di intelligenza collettiva;
    • Innovazione nelle modalità organizzative delle imprese: nuovi modelli collaborativi tra imprese (reti e distretti commerciali, centri integrati di via, co-retail, cooperative di comunità, modelli di rigenerazione delle imprese ed economie di piattaforma, ibridazione delle funzioni commerciali, co-working), per la valorizzazione delle specifiche identità locali; nuovi modelli di business ad impatto sociale sulle comunità; nuovi modelli organizzativi e distributivi dell’offerta di beni e servizi;
  • Spazi e servizi di prossimità
    • Servizi urbani integrati e infrastrutture sociali di prossimità: pratiche collaborative nella produzione e gestione dei servizi locali, modelli integrati e sostenibili di pianificazione e gestione dei servizi di mobilità, energetici e di gestione dei rifiuti a livello di quartiere o distretto, che permettano maggiore flessibilità di scelta e vedano la gestione comunitaria al centro del processo di innovazione (es. distretti sostenibili, “super-isolati” ed ecoquartieri, comunità energetiche, PED – positive energy districts);
    • Promozione di stili di vita e consumo sostenibili: nuove metodologie per incentivare stili di vita e di consumo sostenibili, per favorire l’adozione di soluzioni di mobilità lenta, l’uso e riuso degli spazi urbani pubblici, verdi e non (es. studio comportamentale in ambito urbano); nuovi modelli regolativi e gestionali dello spazio (es. regolamenti per la gestione dei beni comuni, piani e bilanci partecipativi, etc.);
  • Dati a servizio della trasformazione del territorio
    • Gemelli digitali in ambito urbano e territoriale: sviluppo di modelli di pianificazione, simulazione e monitoraggio dinamici degli usi e delle funzioni urbane e della qualità e vulnerabilità ambientale del territorio, per supportare le decisioni nell’ambito della pianificazione urbana e territoriale;
    • Nuovi servizi territoriali data-based: utilizzo di IoT, Open e Big Data e AI per lo sviluppo di servizi urbani/extraurbani basati sull’utilizzo dei dati, ad esempio per il facility management urbano, lo smart commuting in aree urbane e rurali, la gestione delle energy smart grid, la creazione di servizi territoriali quali i centri di mobilità, sostenibili, inclusivi, digitali e orientati alla multi-modalità.

Ambiti di interesse

  • servizi urbani user-centric/citizen-centric
  • mobilità sostenibile delle persone logistica dell’ultimo miglio
  • città pubblica a misura di bambini
  • città “aumentata” e territorio della prossimità
  • modelli collaborativi di produzione/consumo/uso delle risorse

Per associarsi compilare il presente modulo seguendo le istruzioni previste
Per informazioni scrivere a clust-er@art-er.it

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I CLUST-ER SONO COORDINATI DA

CON IL SUPPORTO DI

I Clust-ER, la Rete Alta Tecnologia e la Rete dei Tecnopoli sono co-finanziati dai Fondi Europei della Regione Emilia-Romagna

Moltiplichiamo le opportunità

Con i Clust-ER il sistema regionale della ricerca industriale e dell’innovazione persegue una maggiore integrazione e un migliore posizionamento in ambito internazionale per:

  • Accrescere le opportunità di partecipazione ai programmi europei e alle reti internazionali della ricerca e dell’innovazione;
  • Realizzare sinergie e attivare reti e collegamenti coordinati e stabili con altre aggregazioni pubblico-private operanti nei medesimi ambiti a livello nazionale ed europeo;
  • Favorire e supportare lo sviluppo e la nascita di iniziative nell’ambito dell’Alta Formazione e delle risorse umane;
  • Supportare e favorire nuove infrastrutture di ricerca di interesse generale per il territorio dell’Emilia-Romagna.

Come operano i Clust-ER

All’interno dei Clust-ER i laboratori, le imprese e gli enti di formazione lavorano insieme secondo il modello dell’open innovation per individuare opportunità di collaborazione e di valorizzazione dei risultati della ricerca.

Ogni Clust-ER favorisce lo sviluppo di progettualità condivise e promuove la partecipazione dei soci a bandi e programmi di finanziamento nazionali e internazionali.

Chi può associarsi

I Clust-ER sono Associazioni riconosciute, costituite ai sensi degli artt. 14-42 del Codice Civile. Possono essere soci dei Clust-ER le seguenti tipologie di soggetti:

  • Laboratori di ricerca industriale e Centri per l’innovazione accreditati dalla Regione Emilia-Romagna
  • Imprese e startup innovative
  • Consorzi e reti di imprese
  • Fondazioni ITS ed enti di formazione accreditati dalla Regione Emilia-Romagna e operanti nell’Alta Formazione e nella formazione tecnica superiore
  • Altri enti e istituzioni attivi nel campo dell’innovazione

Perché associarsi

Associarsi ai Clust-ER significa contribuire al rafforzamento del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, favorendo una più efficace interazione fra laboratori e imprese attraverso:

  • Sviluppo di progettualità congiunte nell’ambito della ricerca collaborativa;
  • Attuazione di azioni di sistema volte a favorire la condivisione di risorse e infrastrutture tra il sistema della ricerca e le imprese: progettualità per la condivisione di attrezzature e infrastrutture, sviluppo di joint labs, di impianti pilota e dimostratori;
  • Promozione di azioni comuni per la valorizzazione dei risultati della ricerca e il trasferimento della conoscenza;
  • Promozione di azioni per l’Alta Formazione.

Le Value Chain

Per focalizzare la propria azione sulle priorità di maggiore interesse per le imprese e per il territorio, ogni Clust-ER opera attraverso gruppi di lavoro rappresentativi delle Value Chain più rilevanti per l’economia regionale in termini di fatturato, occupati e posizionamento competitivo nel contesto internazionale.

Per ogni Value Chain è stato elaborato un manifesto programmatico che definisce visione strategica e obiettivi per rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale.

L’elenco delle Value Chain e i relativi manifesti sono presenti sul sito di ogni Clust-ER.

Come aderire

Per diventare socio di un Clust-ER occorre presentare domanda di adesione compilando l’apposito modulo scaricabile nella sezione “Come aderire” presente sul sito di ogni Clust-ER, dopo avere preso visione dello Statuto dell’Associazione, scaricabile dallo stesso sito. La domanda deve essere inviata via PEC all’indirizzo specificato nel modulo. L’ammissione a socio viene deliberata dall’Assemblea dei soci, nella prima riunione utile successiva alla presentazione della domanda di adesione.

Scorrere verso l’alto