Parità di genere: un valore strategico, non solo un certificato

L’11 marzo, al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, si è tenuto l’evento “GENDER EQUALITY: la certificazione che fa crescere le imprese“, un’occasione per riflettere su come la certificazione UNI PdR 125:2022 non rappresenti solo un adempimento burocratico o un mezzo per accedere a incentivi, ma costituisca un autentico motore di crescita e innovazione per le aziende.
Le esperienze di successo presentate da Francesca Paoli, amministratrice delegata di Dino Paoli srl, e Alessandra Masala, responsabile aggiornamento e controllo dei sistemi di gestione di SIS-TER S.R.L. SB, hanno evidenziato come la parità di genere migliori l’ambiente lavorativo, motivi i dipendenti e favorisca lo sviluppo aziendale. Un’organizzazione equa e inclusiva non solo rafforza il senso di appartenenza, ma incrementa anche produttività e attrattività verso talenti qualificati.
Durante l’incontro è stata analizzata nel dettaglio la certificazione UNI PdR 125:2022, descrivendone i KPI specifici, utili a valutare e migliorare le politiche di genere nelle imprese. Tra questi figurano la cultura aziendale, la governance, le opportunità di crescita per le donne, l’equità retributiva e una maggiore attenzione all’equilibrio tra vita privata e lavoro. Questi elementi, oltre a ridurre il turnover e migliorare il clima aziendale, rendono le aziende più attrattive per chi cerca un ambiente di lavoro inclusivo.
Durante l’evento, si è discusso delle principali sfide che le aziende incontrano nel perseguire la parità di genere. Tra gli ostacoli principali emergono una governance aziendale spesso dominata da figure maschili e la persistente disparità salariale tra uomini e donne.
La Regione Emilia-Romagna ha sottolineato l’importanza dello sviluppo delle micro-competenze per superare le discriminazioni di genere. Questo approccio punta a identificare le abilità specifiche necessarie per ogni ruolo, favorendo così una maggiore inclusività e superando gli stereotipi di genere. Le micro-competenze rendono il percorso verso l’inclusione professionale più chiaro e accessibile.
Infine, la tavola rotonda ha coinvolto Clust-ER Mech, Health, Innovate, ART-ER, Regione Emilia-Romagna e CNA Emilia-Romagna, che hanno esplorato le modalità per rafforzare la collaborazione tra imprese e istituzioni. L’obiettivo condiviso è trasformare la regione in un modello di innovazione inclusiva, capitalizzando su azioni ed esempi virtuosi per promuovere una crescita regionale sostenuta dal ruolo di connessione di ART-ER e dei Cluster.
L’evento si è concluso con un momento di networking, durante il quale sono nate nuove idee e collaborazioni. Il messaggio finale è chiaro: investire nella parità di genere non è solo un atto etico, ma una scelta strategica per il futuro delle imprese e del territorio. L’Emilia-Romagna è pronta a trasformare questa sfida in un’opportunità concreta di sviluppo.