Appennino Hack 2024: valorizzazione economica e turistica dell’appennino
Si è conclusa con grande partecipazione l’edizione 2024 di Appennino Hack dedicata allo sviluppo di idee per le aree interne e montane. L’evento ha visto la partecipazione di 90 persone tra giovani, professionisti e studenti universitari provenienti da tutta la regione e anche da fuori regione, con l’obiettivo di instaurare relazioni e collaborazioni.
Durante la giornata finale sono emersi punti cruciali come la creazione di hub territoriali, la formazione, gli eventi e la rigenerazione di luoghi per la valorizzazione del turismo. Temi emersi durante il percorso di avvicinamento alla giornata finale “Road to Appennino Hack”, avviato a febbraio e che ha visto tra i relatori anche Emilio Casalini, conduttore della trasmissione “Generazione Bellezza” su Rai 3.
L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è stata organizzata da ART-ER in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, con il Laboratorio Aperto di Piacenza che ha ospitato l’evento e il supporto del Politecnico di Milano Polo territoriale di Piacenza. Questo ha permesso un confronto diretto tra professionisti e portatori di idee innovative sulla valorizzazione e lo sviluppo locale, con l’obiettivo di coinvolgere gli amministratori e gli stakeholder delle aree montane interessate.
L’eterogeneità e complementarietà dei profili coinvolti sono stati evidenti, spaziando dagli esperti di marketing del territorio agli architetti, designer di servizi, project manager, esperti di comunicazione e azioni di governance, membri di GAL, associazioni di categoria e ambientaliste, fino a professionisti di manifattura creativa e property manager. Questi gruppi eterogenei hanno dato vita a soluzioni che integrano diversi punti di vista, affiancati dai mentor Luca Piccinno (che ha tenuto anche un seminario introduttivo “Competenze e giovani: le sfide della montagna”) e Andrea Panzavolta di ART-ER, Alessandro Daraio – Consulente su progettazione Aree interne, Sergio Copelli – Esperto programmazione Aree interne, Marta Pellegrino ed Elena Bragalini del Laboratorio Aperto.
Il gruppo vincitore è stato AppenNido che, con l’obiettivo di intervenire su problemi quali la perdita di identità, l’isolamento e la mancanza di servizi e opportunità, ha proposto la creazione di “Nidi” contenitori di servizi per la comunità convertendo spazi simbolici ad uso dei residenti per attività di formazione, servizi per le professioni e creando “vetrine” per la promozione dei prodotti locali, il tutto puntando su micro-servizi per il turismo sostenibile e co-working (team composto da Giulia Cavaletto, Noemi Leccacorvi, Caterina Terranova, Miriam Rossi, Matteo Meazzi, Lorenza Pepe, Michela Gessani, Giacomo Spaggiari, Fabrizio Schiavi, Anna Leonida).
Al secondo posto si è classificato il progetto “La ricchezza dell’Appennino” che mira alla creazione di un modello di filiera del legno circolare integrato con la produzione di idrogeno verde e combustibile sintetico (team composto da Roberto Bertorelli, Romeo Broglia, Daniele Uboldi, Federica Errico, Alessia Patricelli, Carmela Damiano).
Al terzo posto, “Coltivando comunità” che ha individuato nel rafforzamento delle competenze, del sistema agricolo e nella riattivazione della comunità i punti focali su cui concentrare attività formative mirate, valorizzando strutture e terreni e coinvolgendo giovani per riattivare i circuiti economici e raggiungere segmenti di turismo di “nicchia” (team composto da Simone Bassani, Mara Bernardini, Marta Boscagin, Deborah Lanza, Elena Romano, Luca Saade, Francesca Schürmann, Matteo Tagliabue).
Attività finanziata dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna – POR FSE 2021-2027.