Open Innovation: Il “matrimonio” tra Imprese e dottorati è possibile?
Da anni ART-ER è impegnata in azioni per consolidare il rapporto tra le università e le imprese e tra le università e le istituzioni, per rendere tali rapporti sempre più strutturati. Il Programma pilota Talenti per l’Open Innovation, che ha coinvolto imprese della nostra regione e dottorandi delle nostre università, si inserisce come uno dei tasselli fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo.
Perché i dottorandi?
I dottorandi rappresentano da sempre un target prioritario di ART-ER. Sono una parte essenziale del nostro ecosistema dell’innovazione, in grado di portare valore sia all’interno dei gruppi di ricerca sia nelle imprese con le quali collaborano o nelle quali andranno a lavorare.
E’ fondamentale che questi attori conoscano l’ecosistema dell’innovazione regionale per attivare scambi proficui tra ambiti scientifici diversi a beneficio delle imprese.
Perché le imprese?
Le azioni a supporto delle imprese, siano esse corporate o PMI, rappresentano il cuore delle attività di ART-ER Le PMI sono state supportate nell’adozione di metodologie di lavoro di innovazione e ricerca come il technology intelligence, la customer discovery e la gestione dell’innovazione non solo dal punto di vista della tecnologia ma anche del management. Sul fronte Corporate sono stati avviati programmi di Open Innovation che riguardano il dialogo con startup, laboratori di ricerca industriale e, come in questo caso, i talenti provenienti dalle Università regionali. Dal 2016 più di 1600 organizzazioni sono state coinvolte in queste azioni e di queste il 73% appartiene al mondo industriale.
Perché questo programma sull’Open Innovation?
Perché è una delle modalità, attraverso la quale gli attori dell’ecosistema sono in grado di parlarsi, e di fare innovazione collaborativa. Una modalità che che necessita di competenze e linguaggi specifici, metodologie e approccio particolari. Competenze dedicate sia all’interno dell’impresa sia nei centri di ricerca in grado di gestire il processo e lo sviluppo dell’innovazione in maniera collaborativa.
La modalità scelta, cosiddetta challenged based, che da alcuni anni ART-ER promuove anche attraverso gli Spazi AREA S3, non è stata incardinata sulla sfida tecnologica tout court, che poteva favorire o interessare dottorandi solo di alcune alcune aree scientifiche, ma proprio sugli aspetti legati al processo e alla governance delle azioni di open innovation delle imprese: questo ha permesso di stimolare e premiare anche le competenze trasversali dei dottorandi coinvolti e quindi massimizzare la partecipazione di tutti gli Atenei
Chi ha partecipato a questa prima edizione?
I Dottorandi:
- 2 dell’Università del Sacro Cuore (sedi di Piacenza)
- 5 dall’università di Parma
- 3 dall’Università di Modena e Reggio Emilia
- 6 dall’Università di Bologna Unibo
- 2 dall’Università di Ferrara
I gruppi sono stati formati poi avendo come criterio l’eterogeneità e l’integrazione delle competenze e le preferenze che avevano espresso rispetto alle sfide proposte dalle imprese.
Le Imprese:
- Amadori
- Parmalat
- Pelliconi
- Tetra Pak
- Unitec
si è deciso di non concentrare l’azione 2020 su un settore specifico ma di lavorare in maniera trasversale su più settori, proprio per per favorire le migliori sinergie con i dottorandi
L’evento conclusivo
Lo scorso 15 Dicembre, si è svolto l’evento conclusivo del percorso. L’iniziativa, moderata da ART-ER ha visto la presentazione delle soluzioni alle sfide sul processo di Open Innovation che le imprese partecipanti hanno posto ai dottorandi. Questi ultimi hanno presentato non solo i risultati del lavoro, ma messo in luce le metodologie utilizzate, l’approccio alla problematica, insomma tutti elementi di interesse per l’impresa che sta iniziando o consolidando la sua strategia di innovazione aperta.
L’evento è stato anche occasione di una riflessione più generale sull’Innovazione Aperta, parola sicuramente di moda, ma che va strutturata e declinata secondo le diverse culture aziendali e le risorse anche umane. Questo è stato l’oggetto della tavola rotonda conclusiva, moderata da ART-ER ed ispirata dal Talk del prof. Franco Mosconi dell’Università degli Studi di Parma. che ha visto la partecipazione di tutte le imprese coinvolte nel percorso e di Innext, partner di ART-ER nell’azione dedicata ai “Talenti per l’Open Innovation”
Ha commentato così Marina Silverii, Vice Direttore di ART-ER: “Questo percorso ha rappresentato per i dottorandi un momento intenso ed anche impegnativo, di concreta collaborazione con alcune tra le imprese più innovative ed importanti della nostra regione e di applicazione di competenze di innovation management, e, non ultimo, un momento importante per riconoscersi come community di valore e come attori attivi dell’innovazione. E’ stato molto interessante ascoltare la visione delle imprese rispetto al lavoro fatto, per che Programmi di questa natura hanno nelle imprese ma anche di guardare avanti verso la progettazione di nuove azioni.”