Dalla rete dei Tecnopoli dell’Emilia Romagna innovazione per ripartire dopo la pandemia
Dalla Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna in questi mesi segnati dalla fase di calo della pandemia e di ripartenza dell’economia nazionale, stanno arrivando una serie di proposte innovative, che riguardano molteplici settori. Settori che riflettono le diverse specializzazioni di ciascuna delle 10 infrastrutture e 20 sedi in cui si sviluppa la Rete dell’Innovazione regionale.
La Rete dei Tecnopoli si conferma attraverso questi progetti un hub fondamentale in grado di alimentare sviluppo tecnico e scientifico a tutto campo, con la Regione Emilia-Romagna che si pone come un punto di riferimento nazionale per molti ambiti produttivi e di ricerca.
Il Tecnopolo di Parma collabora ad uno studio sui rischi Covid legati al canto
Il Tecnopolo di Parma ha collaborato a un importante studio condotto insieme all’Università di Parma e al Conservatorio Arrigo Boito, sulla propagazione di droplet salivari attraverso la voce cantata e i principali strumenti a fiato. Si tratta di uno degli aspetti che maggiormente hanno inciso sulla ripresa degli spettacoli canori, musicali e teatrali in presenza, che viene analizzato in un territorio noto a livello mondiale per i suoi legami con l’Opera e la produzione musicale. L’obiettivo dello studio è arrivare a definire adeguate misure di sicurezza in termini di distanziamento, barriere, aerazione e tutto ciò che possa limitare efficacemente il contagio.
È stata condotta una serie di esperimenti in camera oscura per stimare l’emissione di goccioline di saliva durante l’esibizione di un cantante. Il progetto ora prosegue con l’approfondimento della propagazione e con l’obiettivo di ottenere un quadro il più possibile esaustivo, per valutare i rischi associati e analizzare possibili misure di mitigazione.
Il Tecnopolo di Modena (Sede TMP di Mirandola) protagonista di uno studio di avanguardia sul contrasto al Covid
Il Tecnopolo TPM Mario Veronesi di Mirandola (Modena) ha pubblicato un importante approfondimento scientifico sulla rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health”. L’articolo riguarda l’esperienza del Tecnopolo modenese nella ricerca dei migliori materiali per le mascherine facciali in grado di diminuire i rischi di contagio da Covid. Grazie a test in vitro su cellule umane i materiali maggiormente utilizzati per la produzione di mascherina sono stati analizzati in relazione a citotossicità, sensibilizzazione e irritazione a contatto con la pelle. Su centinaia di campioni testati, il 50,8% ha superato tutti i test e solo l’1,2% potenzialmente non era adatto al contatto con la pelle. Il TPM Mario Veronesi ha quindi realizzato un test rapido, efficace e dal costo contenuto in grado di valutare in maniera tempestiva la biocompatibilità delle mascherine.
Il Tecnopolo di Rimini collabora con l’azienda MP Colori alla produzione di due pitture anti Covid
Il Tecnopolo di Rimini ha collaborato a un progetto di grande interesse, insieme al colorificio MP di Rimini, e con la collaborazione dell’Università di Torino. Sono state sperimentate e prodotte due pitture fotocatalitiche, una per interni e una per esterni, che attivano effetti anti Covid grazie alla luce solare. Il progetto è stato selezionato nell’ambito del bando della Regione Emilia-Romagna sull’innovazione tecnologica per l’abbattimento dell’epidemia.
Le vernici sono state testate nel laboratorio Virology Research Services di Londra: attivano le loro proprietà a contatto con la luce, anche artificiale, tramite il processo chimico della fotocatalisi. Questo abbatte la carica virale e batterica sulle superfici, riducendo possibili contagi di Covid-19 da contatto.
Al Tecnopolo di Ozzano (BO) approvato un progetto di screening per i farmaci che contrastano le conseguenze del Covid
Il Ministero dell’Università e Ricerca ha approvato un progetto presentato dall’Università di Bologna, laboratorio della Rete ad Alta Tecnologia e Tecnopolo di Bologna – Ozzano.
Il progetto è finanziato dal bando sul Fondo integrativo speciale per la Ricerca, nell’ambito del programma di contrasto al Covid, e ha l’obiettivo di sviluppare uno screening dei farmaci per contrastare le conseguenze a medio e lungo termine dell’infezione da Covid. Gli studi dimostrano infatti che anche organi diversi dai polmoni, quali cervello, cute, reni, cuore, possono subire danni cronici a seguito dell’infezione da coronavirus.