La ricerca sui materiali innovativi cresce attraverso la rete dei Tecnopoli
Sono molteplici le azioni e i progetti che stanno andando avanti nell’ambito della Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna in merito all’innovazione dei materiali, come previsto da un apposito capitolo della Strategia di specializzazione intelligente S3 della Regione, che contiene gli obiettivi strategici per l’evoluzione della tecnologia, dei sistemi produttivi, dell’ecosistema regionale della ricerca.
I materiali innovativi rappresentano un tema sempre più pervasivo per una moltitudine di applicazioni e settori, coinvolgendo aspetti fortemente connessi alla transizione ecologica oltre che allo sviluppo economico.
Per citare qualche esempio: micro e nanomateriali, omologazione e qualificazione di materiali per additive manufacturing, rivestimenti e trattamenti superficiali, materiali per accumulo e condivisione di energia, materiali attuatori / smorzatori, componenti per l’alleggerimento strutturale nell’edilizia, materiali e substrati innovativi da filiere locali, sostenibili, circolari.
Si tratta di soluzioni tecnologiche ad alte prestazioni in grado di far compiere passi avanti consistenti ai diversi settori in cui vengono applicate, grazie a ricerche di laboratorio molto complesse che spesso vedono la collaborazione tra i Tecnopoli dell’Emilia-Romagna e aziende del territorio propense alla sperimentazione e all’innovazione.
In quest’ultimo periodo si studiano con grande attenzione anche materiali ottenuti da prodotti di scarto o recupero, che siano ecologici e a basso impatto ambientale, come è possibile cogliere da alcune esperienze portate avanti nell’ambito della Rete dei Tecnopoli
Applicazioni innovative nello sportsware
I materiali innovativi sono utilizzati per settori avanzati quali industria aerospaziale, meccanica e meccatronica, automotive, biomedicale, costruzioni, ma ci sono anche applicazioni estremamente interessanti, destinate ad entrare gradualmente nella nostra quotidianità. Un esempio sono i progetti e le attività del laboratorio MISTER – Smart Innovation.
Il laboratorio ha sede a Bologna (all’interno dell’Area di ricerca CNR), Ferrara, Modena, Parma. La compagine societaria comprende il Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, le Università degli Studi di Ferrara e Parma e alcune imprese operanti in diversi settori manifatturieri.
In gennaio si è tenuto al Tecnopolo di Reggio Emilia, l‘evento finale dedicato a We Light, che ha l’obiettivo di realizzare prototipi per capi di abbigliamento sportivo integrati con diversi sistemi elettronici, ottici e sensori in grado di connettere la persona che li indossa con l’ambiente esterno. Lo scopo è garantire una maggiore sicurezza di chi pratica sport su strada, in particolare ciclisti e runner.
Questi capi sono dotati di dispositivi elettronici, sorgenti luminose e sensori che agiscono in relazione alle condizioni ambientali (luminosità esterna, umidità e temperatura). I dispositivi sono incapsulati all’interno di materiali innovativi in grado di dissipare l’energia termica.
Tra i principali obiettivi del progetto ci sono appunto la sperimentazione di materiali all’avanguardia e sostenibili per gli involucri (processo di incapsulamento) dei dispositivi indossabili e l’applicazione di materiali innovativi e tecnologie di manifattura additiva nel settore moda.
L’applicazione di nuovi materiali anche nel settore della salute e ricerca medica
Nell’ambito del Tecnopolo di Ravenna sede di Faenza, coordinato da Romagna Tech, si è recentemente svolto anche l’evento finale dedicato al progetto MEDfil. Un progetto di ricerca industriale innovativo co-finanziato dal POR-FESR della Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
Nel corso dell’evento è stata presentata una nuova famiglia di filtri multifunzionali con elevate capacità di scambio di calore e umidità (HMEf) per l’identificazione precoce di infezioni delle vie respiratorie.
La tecnologia adottata sfrutta vescicole liposomiali batterio-specifiche per la rilevazione precoce di agenti microbici, possibile causa di infezioni delle vie respiratorie, integrate con moduli attivi (adsorbenti/micro-filtranti) a base di membrane polimeriche dotate di elevata superficie specifica e capacità di filtrazione.
Si arriva quindi a sistemi multistadio innovativi, basati su materiali biocompatibili ed ecosostenibili sviluppati e già brevettati.
Una ulteriore azione di grande interesse è legata al Progetto Mat2Rep, con capofila il Tecnopolo di Bologna-Ozzano: l’obiettivo è la ricerca, lo sviluppo e il testing di terapie e strumenti per il ‘self-repair’, mediante soluzioni e materiali compositi, intelligenti e personalizzati: dispositivi elettromedicali e medicali, biomateriali, derivati tissutali, farmaci e prodotti combinatori.
Tale obiettivo viene perseguito combinando biomateriali e farmaci già in commercio, per ottimizzare una politerapia di condizioni le cui attuali terapia risultano insoddisfacenti.
In particolare si cercano nuove soluzioni tecnologiche per lesioni e patologie particolarmente invalidanti del sistema nervoso centrale e della cute (ulcere croniche), che conferiscono quindi a Mat2Rep un forte significato per l’ambito della disabilità.
Per seguire le attività dei Tecnopoli e partecipare agli eventi visita il sito della Rete Alta Tecnologia e quello dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna.