Sport e mercato del lavoro in Emilia-Romagna Edizione 2021
On line il rapporto, a cura di ART-ER per l’Osservatorio del sistema sportivo regionale che esamina il quadro economico finanziario dei finanziamenti, l’inquadramento territoriale, la classificazione, la gestione e l’utilizzo degli impianti, le caratteristiche tecniche degli interventi.
In un quadro nazionale di lieve minore importanza relativa del settore sportivo rispetto a quello dei principali paesi europei, lo sport in Emilia-Romagna ha una “dimensione” relativamente maggiore che nel resto del nostro paese e, per alcuni indicatori, anche rispetto alle altre principali regioni italiane.
In termini di domanda di sport, in Emilia-Romagna la pratica sportiva continuativa riguarda poco più di 30 persone maggiori di 3 anni su cento, rispetto ad una media nazionale di circa 27 e a quella del nordest di quasi 32.
Tra il 2014 e il 2019 in Emilia-Romagna la popolazione di tre anni e più che ha praticato attività sportiva in modo saltuario è quasi raddoppiata (+42,5%), rispetto al +10,5% della media nazionale.
In Emilia-Romagna, tra le regioni più colpite dagli effetti della pandemia e dove le restrizioni messe in campo dal governo hanno maggiormente pesato sulla vita quotidiana dei cittadini, tra il 2019 e il 2020 la fetta di popolazione che praticava sport in modo continuativo è diminuita dell’1,6%, rispetto al +1,9% della media italiana e al -0,6% del Nord-Est, mentre quella che lo faceva in modo saltuario è cresciuta del 19,2%, rispetto a poco più del +13% della media nazionale e di ripartizione.
Dall’altro lato, la popolazione che pratica solo qualche attività fisica è aumentata del 2,4% mentre quella che non pratica nessuna attività è diminuita del 6,9% (-1,1 in Italia e -5,3% nel Nord-Est). Ciò pare significare, da un lato, che le persone maggiormente dedite all’attività sportiva in regione abbiano più che nel resto del paese subito gli effetti delle restrizioni legate alla pandemia, dall’altro, che la “fetta” di “non sportivi” o “poco sportivi” si sia ridotta di più in Emilia-Romagna che nel resto del panorama.
Anche per quanto riguarda le risorse pubbliche destinate allo sport, la posizione dell’Emilia-Romagna spicca tra le regioni prese a confronto e rispetto alla media nazionale.
La spesa corrente complessiva di Province e Comuni emiliano-romagnoli ammonta a 16,3€ pro capite rispetto agli 11,4€ della media nazionale, mentre quella in conto capitale ammonta a 13,9€ pro capite rispetto ai quasi 12€ della media. Se si fa eccezione per il Veneto, l’Emilia-Romagna è la regione che più dedica risorse pubbliche allo sport.
Per quanto riguarda la “dimensione economica” del settore sportivo regionale questo rappresenta lo 0,6% del totale delle Unità Locali e, lo 0,4% del totale degli addetti e produce circa lo 0,8% del valore aggiunto regionale. Oltre il 25% degli addetti del settore è occupato nei club sportivi in cui rientrano le attività svolte a livello professionistico, semi-professionistico o dilettantistico, che offrono ai propri membri la possibilità di partecipare a gare sportive, il 25% nei servizi di gestione degli impianti sportivi, quali stadi, piscine, centri polivalenti ed altri impianti sportivi, il 18,4% è occupato nella fabbricazione di articoli sportivi, mentre il 14% degli addetti del settore è occupato nelle attività di gestione di palestre e strutture per fitness e body building.
La dimensione economica del settore sportivo tra il 2014 e il 2021, è aumentata in misura decisamente superiore del resto dell’economia regionale, sia che si considerino le unità locali (+38% rispetto al -0,2% del resto dell’economia regionale), sia che si considerino gli addetti (+57,4%, rispetto al +10,2% del resto dell’economia).
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