Unioncamere: presentato il rapporto sull’economia regionale 2022
L’edizione 2022 del rapporto sull’economia regionale, curato da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con l’Assessorato allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna, presentato il 22 dicembre 2022 a Bologna, è dedicato all’approfondimento: “Dalla ripresa ai cambiamenti strutturali: analisi e prospettive per l’economia dell’Emilia-Romagna”.
Nell’edizione di quest’anno sono contenuti alcuni approfondimenti curati da ART-ER sui temi del commercio estero, del mercato del lavoro e del sistema fieristico regionale.
Commercio estero
L’analisi del commercio estero, curata da ART-ER, si incentra sui flussi di esportazioni e importazioni realizzati tra gennaio e settembre 2022. Nei primi nove mesi del 2022, le imprese dell’Emilia-Romagna hanno esportato beni e servizi per oltre 62,8 miliardi di euro (a valori correnti), dato in crescita di circa 9,1 miliardi rispetto al medesimo periodo dello scorso anno (+16,9%). Nonostante il sensibile incremento dei prezzi alla produzione, anche in termini reali l’aumento del flusso commerciale con l’estero della regione è risultato rilevante, attestandosi attorno al 5,8%.
L’export realizzato tra gennaio e settembre 2022 conferma la seconda posizione dell’Emilia-Romagna tra le regioni italiane, con il 13,6% delle vendite estere nazionali, subito dopo la Lombardia (26,1%) e prima del Veneto (13,2%). In rapporto alla popolazione residente, invece, l’Emilia-Romagna con 14.192 euro di export pro-capite si conferma prima regione in Italia, con un valore superiore al 182% del dato medio nazionale (7.804 euro pro-capite).
Mercato del lavoro
Il focus dedicato al lavoro, realizzato da ART-ER e Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna, analizza le principali dinamiche del mercato del lavoro regionale nei primi nove mesi del 2022, attraverso le nuove stime della Rilevazione sulle Forze di Lavoro di ISTAT, i flussi di lavoro dipendenti del SILER e le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni e Fondi di solidarietà dell’INPS.
Prendendo in considerazione la media dei primi tre trimestri dell’anno, nel 2022 la popolazione attiva in regione è stimata in leggera crescita rispetto allo scorso anno (8mila attivi in più). Dietro questo dato si evidenzia un aumento del numero di occupati (9mila in più) e un leggero calo delle persone in cerca di occupazione. Nel medesimo periodo si riduce la componente di popolazione inattiva: la diminuzione degli inattivi in età lavorativa si traduce solo in parte in un aumento delle forze di lavoro, mentre la componente maggioritaria confluisce tra gli inattivi over 64 anni.
Il tasso di occupazione (15-64 anni) medio nei tre trimestri 2022 è pari al 69,4%, terzo tra le regioni (dopo Trentino e Valle d’Aosta) in crescita di poco meno di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora al di sotto del dato 2019. Per quanto riguarda il tasso di attività (15-64 anni), nella media dei primi tre trimestri dell’anno si stima un valore pari al 73,2% (anche in questo caso inferiore al solo Trentino e Valle d’Aosta), in leggera crescita rispetto allo scorso anno ma ancora inferiore al periodo pre-pandemico.
Infine, relativamente alla disoccupazione, il tasso regionale (15-74 anni) è pari al 5,2%, dato sostanzialmente in linea con la media dello scorso anno e leggermente inferiore al dato 2019 (5,4%, sempre come media dei primi tre trimestri).
Sistema fieristico regionale
Infine, in collaborazione con l’Osservatorio regionale delle fiere, gestito dal Settore Attrattività, Internazionalizzazione e Ricerca della DG Conoscenza, lavoro, ricerca, imprese della Regione Emilia-Romagna, ART-ER ha predisposto un approfondimento tematico sul sistema fieristico regionale e l’internazionalizzazione del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna, con particolare attenzione alle dinamiche del biennio 2020-2021.
Il 2021 ha rappresentato un anno di ripartenza anche per il settore fieristico, che era stato pesantemente penalizzato nel 2020 dalla pandemia con l’annullamento dalla maggior parte delle manifestazioni fieristiche, con un’aspettativa di miglioramento nel corso del 2022. La crisi del 2020 e la successiva ripresa confermano ancora una volta il ruolo cruciale giocato delle manifestazioni fieristiche, sia per quanto riguarda l’internazionalizzazione delle imprese, sia in funzione di un rafforzamento delle relazioni tra imprese all’interno delle filiere stesse, soprattutto con riferimento alle imprese medio-piccole, che rappresentano anche in Emilia-Romagna la quota preponderante del sistema produttivo.
Per quanto riguarda le infrastrutture fieristiche, con 45 quartieri e quasi 2,4 milioni di mq di superficie espositiva coperta, l’Italia si posiziona al quarto posto a livello mondiale (con il 5,8% della superficie complessiva) e al secondo posto a livello europeo (14,9% della superficie europea), dopo la Germania. Delle 45 sedi fieristiche italiane con almeno 5 mila mq di superficie, 10 sono in Emilia-Romagna, per una superficie espositiva coperta attorno a 567 mila mq (poco meno di ¼ del totale italiano). Questi numeri collocano la regione nel gruppo di testa in Italia, subito dopo Lombardia e prima del Veneto.
Per approfondire
- Il mercato del lavoro in Emilia-Romagna nei primi nove mesi del 2022
- Il commercio estero dell’Emilia-Romagna: importazioni ed esportazioni regionali nei primi nove mesi del 2022
- Il sistema fieristico regionale: principali caratteristiche e dinamica delle manifestazioni fieristiche nel biennio 2020 e 2021