Il mercato del lavoro in Emilia-Romagna nel primo trimestre 2023
L’approfondimento sul mercato del lavoro regionale analizza l’andamento dell’occupazione e della disoccupazione regionale, sia in termini assoluti sia attraverso i principali indicatori di riferimento.
Le nuove stime rilasciate da ISTAT-RFL indicano che, nella media del primo trimestre 2023, in Emilia-Romagna si contano 1.999,3 mila occupati, in aumento di 33,9 mila unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+1,7%). Tale incremento risulta trainato dalla componente maschile (+2,4%), la cui dinamica risulta più brillante di quella femminile (+0,9%).
L’aumento degli occupati dipende in primis dalla dinamica positiva del lavoro indipendente (+28,1 mila unità rispetto al I trim. 2022, +7,4%). I lavoratori dipendenti risultano comunque in crescita di 5,8 mila unità (+0,4%), in linea con il trend al rialzo di medio periodo: nel primo trimestre 2023, su 100 occupati, circa 80 sono lavoratori dipendenti a fronte di 77 nel primo trimestre 2019.
Lo stock di occupati è ormai prossimo al livello pre-pandemia: rispetto al primo trimestre 2019 si registra ancora un gap di 8,5 mila unità (-0,4%), mentre risulta superiore al livello del primo trimestre 2020 (+1,6 mila unità, +0,1%).
Si riducono in misura significativa le persone in cerca di occupazione: -11,5 mila unità (-10,2%) rispetto al primo trimestre 2022, per uno stock totale di 101,4 mila persone (erano 130,9 mila nel primo trimestre 2019). Tale contrazione è interamente imputabile alla componente maschile (-14,3 mila unità, -25,9%), a fronte di un incremento delle lavoratrici in cerca di occupazione (+2,9 mila unità, +5,0%).
Diminuiscono gli inattivi, grazie alla dinamica degli inattivi in età lavorativa, questi ultimi stimati in calo di -32,7 mila unità rispetto al primo trimestre 2022 (-4,3%).
A livello di genere, gli uomini inattivi di 15-64 anni sono in calo di -9,9 mila unità (-3,3%), mentre le donne inattive diminuiscono di -22,8 mila unità (-4,9%). Si rafforza dunque la tendenza al riassorbimento nel mercato del lavoro regionale degli inattivi 15-64 anni dopo il boom conseguente all’emergenza pandemica: tuttavia rispetto al primo trimestre 2019 rimane ancora un gap da colmare pari a 16,3 mila unità.
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