Presentato un nuovo Piano d’azione per affrontare la carenza di manodopera e di competenze nell’UE
Da quasi un decennio la carenza di manodopera e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri e si prevede che questo fenomeno continuerà ad aumentare nel prossimo futuro, soprattutto a causa dei cambiamenti demografici e della crescente domanda di lavoratori con nuove competenze specifiche, ad esempio quelle richieste dagli sviluppi tecnologici e dalla duplice transizione verde e digitale.
In una recente indagine Eurobarometro (Flash Eurobarometro 529 del 2023), oltre il 60% delle piccole e medie imprese dell’UE ha dichiarato di non riuscire a trovare i talenti di cui avrebbe bisogno. Come se non bastasse, la Commissione europea ha anche individuato ben 42 professioni che considera caratterizzate da carenza di personale nell’UE. Le carenze di forza lavoro riguardano un’ampia gamma di occupazioni e settori a tutti i livelli di competenza, tra cui l’assistenza sanitaria, le attività di assistenza a lungo termine e di assistenza sociale, l’edilizia, l’industria manifatturiera, le attività ingegneristiche, tecniche e scientifiche e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
Inoltre, è noto che la carenza di manodopera e competenze ha ricadute non solo economiche ma anche sociali: se, da un lato, può infatti ridurre la capacità di innovazione dell’UE e la sua attrattiva in termini di investimenti, indebolendone la competitività e ostacolando il suo potenziale di crescita, dall’altro può incidere negativamente sul finanziamento dei sistemi di protezione sociale oltre a favorire il rischio di un aumento delle disuguaglianze sociali, con conseguenze negative per la coesione delle nostre società.
E’ in questo scenario che la Commissione europea ha presentato, a marzo, un nuovo Piano d’azione per affrontare rapidamente questo problema del mercato del lavoro europeo in concertazione con gli Stati membri e le parti sociali.