La Rete dei Tecnopoli e la sostenibilità nel settore food: innovazione tra economia circolare e transizione ecologica
Il settore agroalimentare rappresenta un asset di importanza cruciale per la nostra Regione: l’Emilia-Romagna, infatti, ha posizioni di leadership mondiale su diverse aree della filiera, come l’industria del packaging alimentare e il settore meccanico agricolo.
Nello scenario odierno, l’esigenza di innovazione è sempre maggiore, considerando anche l’interconnessione tra agroalimentare, salute e ambiente: la Rete dei Tecnopoli assume quindi un ruolo da protagonista, come già abbiamo visto nella scorsa news, diventando presidio per la ricerca e la progettazione di nuove soluzioni tecnologiche.
Al Tecnopolo di Ferrara una serra sperimentale idroponica
L’attività di connessione tra i diversi soggetti del territorio su cui operano i Tecnopoli, può avere anche ad oggetto lo sviluppo di progetti e sperimentazioni infrastrutturali nei loro spazi.
E’ il caso del laboratorio interdipartimentale CIAS dell’Università di Ferrara che ha trovato nel Tecnopolo estense la sede ideale per lo sviluppo di una speciale serra idroponica: si tratta di una serra sperimentale con coltivazioni di ortaggi e frutta in acqua, a consumi zero e capace di massimizzare la produzione agricola.
Lo studio, realizzato grazie a contributi privati e in sinergia con il Comune di Ferrara, ha l’obiettivo di progettare una serra di ca. 300 mq a impatto zero in termini di consumi ed emissioni, in grado di essere assemblata o smontata in poche ore.
Questo tipo di serra consentirà di avere produzioni ortofrutticole durante tutto l’anno, indipendentemente dalla stagione, e un forte incremento della capacità produttiva, fino a sette volte superiore rispetto agli standard.
La serra sarà coperta da una cupola geodetica, in cui il clima sarà controllato 24 ore su 24 grazie a un impianto fotovoltaico che sarà il cuore energetico di tutta la struttura. La piena compatibilità ambientale prevede, inoltre, che l’acqua utilizzata provenga dalla condensazione del vapore acqueo presente in atmosfera. Tutti i materiali impiegati saranno riciclabili.
Il Tecnopolo di Bologna CNR stimola il dibattito sul packaging sostenibile
I Tecnopoli sono anche spazio pubblico di approfondimento e confronto sulle tematiche e sfide globali e di come queste impattano sul nostro territorio. Interessante riportare l’attività del Tecnopolo di Bologna CNR che ha ospitato il webinar: “Il settore agroalimentare: transizione efficace verso un packaging sostenibile” che si è posto l’obiettivo di definire quali sono i maggiori driver per la transizione verso un packaging a basso impatto ambientale.
L’iniziativa è nata dalla volontà di CNA Agroalimentare Emilia-Romagna, CNA Produzione Emilia-Romagna, CNA HUB 4.0 insieme alle CNA territoriali, attraverso la collaborazione con MISTER Smart Innovation e si è sviluppata in un’ottica di sinergia, confronto e analisi dei fabbisogni che provengono dal mondo delle imprese artigiane, in particolare quelle del settore agroalimentare.
Il dibattito si colloca nel perimetro del Green Deal, il patto europeo che si pone l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 a livello comunitario, in continuità con il nuovo piano d’azione proposto dalla Commissione Europea per l’economia circolare, incentrato sulla prevenzione dei rifiuti e la loro gestione ottimale.
Nel 2021 il Parlamento europeo ha richiesto norme più severe sul riciclo, con obiettivi vincolanti da raggiungere entro il 2030 per l’uso e il consumo di materiali, per realizzare un mercato europeo di prodotti sostenibili, neutrali per il clima ed efficienti dal punto di vista delle risorse.
Da qui, l’individuazione di tre fattori principali che sono stati discussi durante l’incontro: lo sviluppo di nuovi materiali (compostabili, biodegradabili, riciclabili), l’adozione di tecniche di re(eco)-design e la formazione di nuove competenze tecnico-scientifiche.
All’incontro hanno partecipato Marcella Contini, Responsabile Dipartimento Politiche Industriali CNA Emilia-Romagna, Marco Ardoino e Anna Sagnella, di MISTER Smart Innovation, Laisa Rinaldi, Presidente coordinatrice Mestieri Agroalimentare CNA Emilia-Romagna e Presidente Nazionale Produzione Alimentari, e Roberta Piccinini, Presidente coordinatrice Mestieri Produzione CNA Emilia-Romagna.
Al Tecnopolo di Ravenna il progetto per combattere la desertificazione
L’azione dei Tecnopoli sull’agroalimentare non poteva mancare di un approfondimento sulle connessioni tra questo settore e l’economia circolare, aspetto presidiato dal Tecnopolo di Ravenna che ha supportato l’organizzazione della presentazione delle attività svolte con successo nel corso del primo anno del progetto Europeo “Black to the Future: biochar and compost as soil amendment” co-finanziato dall’European Institute of Innovation and Technology (EIT FOOD) e coordinato dal gruppo Caviro. Black to the future vede coinvolti, insieme al gruppo Caviro, il CIRI FRAME dell’Università di Bologna, il Centro di Ricerca Produzioni Vegetali di Tebano, il Consejo Superior de Investigaciones Científicas spagnolo, Cyprus University of Technology e Urban Crop Solutions.
Il progetto di economia circolare e agricoltura conservativa, avviato nel 2021 e rinnovato per il 2022, intende testare le potenzialità di un nuovo fertilizzante chiamato “CBmix™”: questa miscela di origine naturale permette al suolo di accumulare acqua e nutrienti, stimolando la crescita di microflora positiva, rendendo il terreno più resistente alla siccità e alla desertificazione, e portando la pianta a un maggiore equilibrio.
I ricercatori stanno anche costruendo un modello di business che vede negli agricoltori non solo i fruitori del prodotto organico, bensì anche i fornitori di biomassa di scarto per la produzione del composto.
Alla base del progetto c’è infatti l’intento di operare per la diffusione di un modello di economia circolare che coinvolga tutti gli attori della filiera nel riutilizzo degli scarti agricoli e in una gestione sostenibile del suolo.
Anche il Tecnopolo di Ferrara è sede di un progetto di innovazione per l’agricoltura, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo.
La sinergia tra agroalimentare e Rete dei Tecnopoli nel rispetto dell’ambiente
La breve panoramica svolta sull’attività svolta Tecnopoli permette di notare oggi , più che mai, che non si può parlare di agroalimentare senza includere nella discussione questioni di sostenibilità, ambiente e salute: questi sono i principi che guidano i ricercatori e tutte le menti coinvolte nei progetti per il settore food, conferendo costantemente valore aggiunto a un comparto che già rappresenta l’eccellenza italiana.