Il mercato del lavoro regionale nei primi nove mesi del 2023
Le stime aggiornate al terzo trimestre 2023, elaborate da ISTAT nell’ambito della rilevazione sulle forze di lavoro, indicano in Emilia-Romagna 2,010 milioni circa di occupati, 113,3 mila persone in cerca di occupazione e 2,271 milioni di non forze di lavoro (compresi gli under 15 anni), di cui 718,8 mila in età lavorativa.
Nella media dei tre trimestri 2023, l’occupazione regionale è in crescita del +1,0% rispetto al medesimo periodo del 2022 (19,7 mila occupati in più), ma risulta essere ancora inferiore al 2019 (11,5 mila occupati in meno, pari a -0,6%). Le persone in cerca di occupazione sono in calo di 3,5 mila unità (-3,2%) rispetto al medesimo periodo dello scorso anno e di 9,2 mila unità rispetto al 2019 (-8,0%). La popolazione inattiva in età lavorativa è in contrazione rispetto al 2022 (26,8 mila persone in meno, pari a -3,6%), ma ancora leggermente al di sopra della stima 2019 (sono 5,1 mila le non forze di lavoro in più rispetto all’anno pre-covid, corrispondenti ad una crescita del +0,7%).
Per quanto riguarda il tasso di attività (15-64 anni), nella media dei primi tre trimestri 2023 si stima un valore pari al 74,2%, in leggera crescita rispetto allo scorso anno (73,2%) ma ancora inferiore al dato pre-pandemico di alcuni decimi di punto (74,5%).
Il tasso di occupazione (15-64 anni) medio nei tre trimestri 2023 è pari al 70,4%, in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno (69,4%) e allineato alla media 2019 (70,4%). Infine, relativamente alla disoccupazione, il tasso regionale (15-74 anni) è pari al 5,0%, rispetto al 5,2% della media 2022 e al 5,4% del 2019.
Per quanto riguarda la sola componente di lavoro dipendente, i dati delle comunicazioni obbligatorie del Sistema informativo lavoro Emilia-Romagna (SILER), aggiornati a fine settembre 2023, mostrano nei primi nove mesi dell’anno una crescita complessiva di 29,2 mila posizioni di lavoro (misurata dal saldo destagionalizzato attivazioni-cessazioni). A livello settoriale, la crescita complessiva delle posizioni dipendenti tra gennaio e settembre 2023 ha fatto leva principalmente sul commercio, alberghi e ristoranti, sulle altre attività dei servizi e sull’industria in senso stretto.
Dal punto di vista delle diverse tipologie contrattuali, la crescita dei primi tre trimestri del 2023 si è fondata, in modo analogo a ciò che è avvenuto nel 2022, sulla crescita delle posizioni a tempo indeterminato e in apprendistato (28,4 mila e 4,9 mila unità in più rispettivamente nel periodo). Nello stesso periodo si registra un saldo negativo per il lavoro somministrato (4,8 mila unità in meno) mentre per quello a tempo determinato, grazie al contributo positivo e in controtendenza dell’ultimo trimestre (quasi 1,1 mila unità in più), si stima un debole saldo positivo complessivo (+702 unità).
Per approfondire