Dall’UE la relazione 2020 sull’Economia Blu
750 miliardi di euro nel 2018 e circa 5 milioni di occupati
L’economia blu dell’UE gode di buona salute e si ritiene possa dare un enorme contributo alla ripresa in senso ecologico, la cosiddetta “ripresa verde”.
Nella relazione 2020 sull’economia blu dell’UE, la Commissione europea fornisce una panoramica dei risultati dei settori economici dell’UE connessi agli oceani e all’ambiente costiero, che comprendono turismo costiero e marino, pesca e acquacoltura.
L’ambiente marino, di norma associato ad attività tradizionali quali la pesca o i trasporti, dà vita in realtà ad un numero crescente di settori emergenti e innovativi, tra i quali l’energia marina rinnovabile.
Per la prima volta la relazione affronta nei dettagli la dimensione ambientale dell’economia blu, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi ambientali. Con una riduzione del 29% di CO2 per unità di valore aggiunto lordo tra il 2009 e il 2017, la crescita della pesca e dell’acquacoltura è dissociata dalla produzione di gas a effetto serra. La relazione sottolinea inoltre la correlazione tra una pesca sostenibile e risultati economici positivi e che il processo di ecosostenibilità è in corso anche in settori più tradizionali come il trasporto marittimo.
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