Verso un riconoscimento delle associazioni senza scopo di lucro transfrontaliere
La Commissione europea ha pubblicato una proposta di direttiva che introdurrà negli ordinamenti giuridici degli Stati membri una nuova forma giuridica, la Associazione transfrontaliera europea (ECBA), che si aggiungerà alle forme di associazione riconosciute all’interno di ciascuno Stato membro e permetterà alle associazioni senza scopo di lucro di operare in uno Stato membro diverso da quello di origine senza sopportare gli oneri giuridici ed amministrativi che al momento le ostacolano.
Le associazioni senza scopo di lucro sono una importante realtà socio-economica nell’Unione perché da un lato sono rappresentative dei cittadini e della società civile, e quindi presidio di democrazia, e dall’altro forniscono servizi a segmenti di popolazione che il mercato non copre, o almeno non adeguatamente in quanto scarsamente redditizi. Possiedono inoltre un forte potenziale nell’offrire impiego ai cittadini e innovazione sociale.
Attualmente quando queste associazioni svolgono la loro attività in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno sede, non ricevono automaticamente un riconoscimento uniforme della loro personalità giuridica e della loro capacità e spesso devono registrarsi una seconda volta o addirittura costituire una nuova entità giuridica in quello Stato membro e ciò costituisce un importante freno alla loro espansione e ai servizi che possono erogare. Quando sarà in vigore la nuova normativa, una ECBA, una volta istituita in uno Stato membro, sarà riconosciuta automaticamente in tutti gli altri e quindi potrà svolgere su tutto il territorio europeo le sue attività, in settori importanti quali la sanità, l’assistenza e servizi sociali, la cultura, i servizi per l’impiego, lo sport, la ricerca e sviluppo e l’istruzione.